Pescara, 5 arresti per gli assalti ai portavalori

Sgominata una banda specializzata, la svolta delle indagini nel racconto della donna di un malvivente e nelle intercettazioni sul delitto di Italo Ceci

PESCARA

Polizia e carabinieri in una operazione congiunta hanno arrestato all'alba di oggi cinque persone ritenute responsabili di rapine a portavalori e ad altri soggetti compiute nella provincia di Pescara tra il 2012 e il 2013. Secondo le indagini condotte dal pm Valentina D'Agostino i membri della banda avrebbero operato anche in altre regioni italiane. Tra i reati contestati ci sono associazione per delinquere, rapina, furto e spaccio. Gli arrestati sono Roberto De Lido, residente a Pesaro, Mario Di Emidio, di Spoltore, Nicola Nocella, di Pescara, Massimiliano Palliotti, di Manoppello. Non ancora preso Giovanni Nisso, domiciliato a Cecina.

In particolare, a quattro indagati è contestata la rapina ad un furgone portavalori avvenuta il 17 giugno del 2013 nei pressi del centro commerciale Mall di Villanova ( Pescara), che fruttò 52.000 euro, mentre altri due indagati sono ritenuti responsabili della rapina ad un distributore di carburanti avvenuta il 27 maggio del 2013 a Villa Raspa di Spoltore ( Pescara), durante la quale furono rubati oltre 4.000 euro. A tre componenti della banda sono imputati i furti di due autovetture, messe a disposizione dell’organizzazione per portare a segno gli assalti, mentre ad uno solo degli indagati è contestato anche il reato di spaccio di cocaina. Due rapine sono state sventate nel corso delle indagini grazie a perquisizioni mirate che hanno mandato a monte i piani del gruppo. Le indagini sono state condotte anche con l’uso di intercettazioni relative all’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Italo Ceci, ucciso a Pescara nel gennaio del 2012, che hanno dato pieno riscontro a dichiarazioni rese dall’ex compagna di un membro della banda. Il collegamento tra il delitto Ceci e la banda è questo: Di Emidio, 10 giorni dopo l'omicidio Ceci, è stato fermato su un fugorne rubato con una targa camuffata che è la vera targa della macchina usata dal killer di Ceci. Ora si punta ad accertare il coinvolgimento dei membri della banda di rapinatori in altri episodi delittuosi avvenuti in Abruzzo e in altre regioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA