Pescara: addio a Gelsumini, mille battaglie nel nome dei disabili
Morto il presidente dell’Unione lotta alla distrofia muscolare Aveva 63 anni. Nessun funerale, ma un videomessaggio
PESCARA. «Noi siamo i figli che hanno problemi, quelli nati con qualche “difetto” o quelli che hanno avuto la sventura di incontrare, nella loro vita, la disabilità». È racchiuso in questo passaggio della lettera scritta qualche anno fa da Camillo Gelsumini e indirizzata all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per contrastare i tagli al sociale previsti dalla manovra finanziaria, il senso delle tante battaglie in difesa dei diritti dei disabili e della lotta all’inclusione sociale. Gelsumini, presidente della sezione Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) di Pescara-Chieti, originario di Torre de’ Passeri ma residente da anni a Montesilvano, è venuto a mancare domenica all’età di 63 anni.
IL VIDEOMESSAGGIO Una crisi respiratoria, conseguenza di una grave malattia neuromuscolare che lo ha costretto in carrozzina in giovane età, lo ha strappato alla moglie Stefania Busolin, al figlio Marco, tornato ieri sera da Londra, e alla sua numerosa comunità di attivisti e volontari. Non ci saranno i funerali religiosi, come aveva chiesto più volte, ma oggi dopo la cremazione viene proiettato un videomessaggio che lo stesso Gelsumini ha fatto preparare all’insaputa della sua famiglia per il giorno che sarebbe venuto a mancare.
Un “leone”, un “combattente” e un “grande guerriero”: così lo ricordano gli amici e i colleghi del mondo dell’associazionismo, sempre in prima fila per i più deboli, per garantire i diritti allo studio e al lavoro, alla mobilità e al tempo libero. (y.g.)
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