Pescara: all’asta 39 abiti da sposa auto e pianoforte pignorati
Crescono le vendite giudiziarie: in appena 4 giorni pubblicati gli avvisi di 5 incanti. Confiscati 21 videopoker per 5 mila euro, una Porsche e centinaia di vestiti e scarpe
PESCARA. Ci sono 39 abiti da sposa, 21 videopoker, un pianoforte a mezza coda, 20 gomme, 700 paia di occhiali, una Porsche Carrera, una Mercedes Clk e una Fiat 500, attrezzature industriali, scatoloni pieni di vestiti, scarpe e accessori. Nell’elenco dei beni che, a partire da domani, andranno all’asta c’è un po’ di tutto, soprattutto le storie di chi è stato sconfitto dalla crisi e di chi, nella crisi, cerca gli affari.
Cinque avvisi in 4 giorni. In appena 4 giorni, dal 2 al 6 dicembre scorso, sono stati pubblicati, sull’albo pretorio del Comune, già 5 avvisi Equitalia di vendita di beni mobili pignorati: ecco il pianoforte Lippmann a 4 mila euro che si trova in una casa di via Po a Cepagatti e proprio lì sarà battuto all’asta il prossimo 15 dicembre, una Bmw serie 3 del 2008 a 10 mila euro, una Fiat 500 nera a 2.125 euro, uno scooter Aprilia Scarabeo a mille euro e i 20 pneumatici «nuovi» sempre a mille euro.
Sempre più pignoramenti. Si allunga la lista dei beni messi in vendita tramite l’Istituto vendite giudiziarie: il deposito di via Arrone, a Pescara, nonostante le aste che si susseguono è sempre più pieno perché crescono i pescaresi che non ce la fanno a pagare rate e tasse. L’ultimo anello della catena, dopo i mancati pagamenti di tasse e rate, è proprio la vendita all’asta dei beni.
Abbigliamento. Come accade per gli abiti da sposa con una base di quasi 10 mila euro: in vendita ci sono «10 abiti da sposa Blumarine, 3 Gay Mattiolo, 7 Bellantuono, 8 Mariella Burani, 3 Virginio-Priveé, due Pastore, uno Lillian, 5 abiti da sposo Renato Balestra». Che la crisi colpisca l’abbigliamento non è una leggenda: lo confermano gli annunci pubblicati sul bollettino delle vendite giudiziarie. All’asta si trovano stock di abiti da cerimonia, giacche, pantaloni, gonne, scarpe di marca. Centinaia e centinaia di pezzi che arrivano anche a 10 mila euro. Un esempio: costano da 3.584 euro «10 paia di scarpe da donna Richmond, 10 Left e right, 10 Paciotti, 10 Valery Victoria, 10 Emanuele Passeri, 4 paia di scarpe da uomo Moschino». Ha un prezzo di partenza alto, 62 mila euro, uno stock che comprende «600 occhiali (montature da vista) di varie marche tra cui Safilo, Allison ed Esicor e 100 occhiali da sole varie marche tra cui Prima Classe, Allison, Lozza»: un importo che, probabilmente, determinerà l’asta deserta e proietterà al prossimo incanto quando il prezzo sarà tagliato.
Videopoker all’asta. Racconta tutta un’altra storia la vendita fissata al prossimo 12 dicembre in contrada Passo Cordone a Loreto Aprutino: andranno all’asta 21 slot machine per 5.160,96 euro.
Caccia agli affari delle auto. Ma ci sono le macchine tra i beni più requisiti e più venduti: la Porsche Carrera del 1998 è il pezzo di lusso anche se datata. Proviene da Chieti, è rossa e andrà all’asta, domani, da 18 mila euro. Chissà se ci saranno compratori. Poi, ci sono le berline svalutate dagli anni passati, come la Mercedes Clk 270 a 1.920 euro, e una lista di utilitarie sempre più lunga, come la Fiat 500. Significa che i pignoramenti interessano anche e sempre di più dipendenti e pensionati che non riescono a pagare, soprattutto, le rate delle finanziarie. A confermarlo sono anche le vendite di arredamenti e mobili, come divani, sedie, tavoli e televisori.
Imprese in ginocchio. E poi tanti furgoni, camion e autocarri che arrivano dalle procedure esattoriali contro le imprese in crisi. Segno che sono troppi i debiti delle aziende che restano insoluti e che i pignoramenti aumentano: in vendita presse, ponti da meccanico, un macchinario per gli infissi a 45 mila euro, attrezzature per l’edilizia. Tra le attività colpite dalla crisi ci sono anche i bar: tra i beni in vendita, banconi, frigoriferi e vetrine.
Come si fa. In caso di pignoramenti e vendite all’incanto, il prezzo base è attribuito nel verbale di pignoramento sulla base della stima di un ufficiale giudiziario o di un perito. Se la prima asta è deserta, successivamente, si procede al ribasso progressivo in percentuale. Le aste più partecipate sono quelle in cui il prezzo base si avvicina a zero perché la platea di interessati e la concorrenza aumentano. L’aggiudicazione al miglior offerente è decisa «quando, dopo una duplice enunciazione del prezzo offerto, non segue rialzo». Il prezzo, dice il regolamento, «va saldato prontamente, per intero e mediante contanti e/o assegni circolari». È possibile pagare in contanti fino a mille euro.
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