Pescara, anziani truffati in casa da finti corrieri postali
Hanno pagato migliaia di euro per dei computer, ma nei pacchi c’era solo riso. I carabinieri indagano su 2 casi in pochi giorni e sollecitano massima attenzione
PESCARA. Due casi in pochi giorni. Due anziani truffati in casa da sconosciuti che si sono presentati come corrieri ma in realtà erano solo degli impostori. Per risalire ai responsabili degli ultimi raggiri messi a segno ai danni di ultraottantenni, sono in corso le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo, coordinati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, che sono partiti dalle denunce presentate dalle vittime e dalle descrizioni fornite.
Le cose sono andate più o meno nello stesso modo, nelle due abitazioni dove sono riusciti ad entrare i finti corrieri. E le vittime sono due persone di una certa età, le più ingenue, quelle che cadono più facilmente nelle truffe.
Gli impostori hanno annunciato telefonicamente l’arrivo a casa dei due anziani. Hanno spiegato di dover consegnare un computer e di dover riscuotere la somma dovuta per l’acquisto. Cifre consistenti: duemila euro in un caso e circa 5000 nell’altro. Gli anziani hanno creduto totalmente allo sconosciuto che si è messo in contatto con loro. Hanno pensato che fosse tutto vero, senza immaginare che dall’altra parte ci fosse un truffatore che stava inventando una storiella. E così, in totale buona fede, hanno aperto la porta di casa al presunto fattorino e si sono fatti consegnare i pacchi, immaginando che dentro ci fosse la merce ordinata da un parente stretto, figlio o nipote. Hanno preso il pacco e, in cambio, hanno saldato il conto. Solo successivamente si sono accorti di essere stati presi in giro perché nei pacchi recapitati nelle due abitazioni c’erano solo delle confezioni di riso, e niente più. Nessun computer, dunque. Eppure tutti e due hanno rinunciato a un bel po’ di soldi pensando di fare un favore a un parente.
Dopo aver ricevuto le denunce i carabinieri rilanciano gli appelli finalizzati ad evitare il ripetersi di situazioni del genere. È meglio evitare, dicono, di lasciare sole le persone di una certa età in casa perché sono le vittime preferite dai truffatori. Prima di accettare la consegna di pacchi a pagamento da parte di corrieri è sempre meglio contattare i familiari, perché potrebbe trattarsi di acquisti mai effettuati. E poi, è sempre opportuno diffidare degli sconosciuti: se si presentano per conto di un corriere dovrebbero avere, come minimo, un tesserino di riconoscimento. Se non ce l’hanno, la porta di casa non va aperta. Tra l’altro, è sempre meglio evitare di consegnare contanti a chi non si conosce, dice un vademecum diffuso dai carabinieri del comando provinciale (agli ordini del colonnello Marco Riscaldati).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le cose sono andate più o meno nello stesso modo, nelle due abitazioni dove sono riusciti ad entrare i finti corrieri. E le vittime sono due persone di una certa età, le più ingenue, quelle che cadono più facilmente nelle truffe.
Gli impostori hanno annunciato telefonicamente l’arrivo a casa dei due anziani. Hanno spiegato di dover consegnare un computer e di dover riscuotere la somma dovuta per l’acquisto. Cifre consistenti: duemila euro in un caso e circa 5000 nell’altro. Gli anziani hanno creduto totalmente allo sconosciuto che si è messo in contatto con loro. Hanno pensato che fosse tutto vero, senza immaginare che dall’altra parte ci fosse un truffatore che stava inventando una storiella. E così, in totale buona fede, hanno aperto la porta di casa al presunto fattorino e si sono fatti consegnare i pacchi, immaginando che dentro ci fosse la merce ordinata da un parente stretto, figlio o nipote. Hanno preso il pacco e, in cambio, hanno saldato il conto. Solo successivamente si sono accorti di essere stati presi in giro perché nei pacchi recapitati nelle due abitazioni c’erano solo delle confezioni di riso, e niente più. Nessun computer, dunque. Eppure tutti e due hanno rinunciato a un bel po’ di soldi pensando di fare un favore a un parente.
Dopo aver ricevuto le denunce i carabinieri rilanciano gli appelli finalizzati ad evitare il ripetersi di situazioni del genere. È meglio evitare, dicono, di lasciare sole le persone di una certa età in casa perché sono le vittime preferite dai truffatori. Prima di accettare la consegna di pacchi a pagamento da parte di corrieri è sempre meglio contattare i familiari, perché potrebbe trattarsi di acquisti mai effettuati. E poi, è sempre opportuno diffidare degli sconosciuti: se si presentano per conto di un corriere dovrebbero avere, come minimo, un tesserino di riconoscimento. Se non ce l’hanno, la porta di casa non va aperta. Tra l’altro, è sempre meglio evitare di consegnare contanti a chi non si conosce, dice un vademecum diffuso dai carabinieri del comando provinciale (agli ordini del colonnello Marco Riscaldati).
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