IL PRONUNCIAMENTO DEL GIUDICE
Pescara: autovelox via di Sotto, arriva la prima sentenza che cancella le multe
Accolto il ricorso di un'automobilista: quattro verbali annullati. E a fine mese è prevista la rimozione dell'impianto
PESCARA. L’autovelox in via di Sotto verrà rimosso entro la fine del mese. Lo ha detto ieri l’assessore al traffico Luigi Albore Mascia, confermando così le indiscrezioni pubblicate lunedì scorso sul Centro, anche se la data non è stata ancora stabilita. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di non rinnovare la convenzione, stipulata il 10 gennaio scorso, con la società che ha fornito i due autovelox installati in via di Sotto e strada Colle Renazzo. Autovelox che hanno fatto una strage di multe. Solo in via di Sotto, dove c’è il limite di velocità fissato a 30 chilometri orari, ne sarebbero state elevate oltre 20mila in soli cinque mesi.
Intanto, è arrivata la prima sentenza che cancella le contravvenzioni. Ieri il giudice di pace di Pescara, Maria Caprara, ha accolto il ricorso promosso da una automobilista, attraverso l’avvocato Fernando Rucci, contro i quattro verbali ricevuti per aver superato il limite di velocità dei 30 chilometri all’ora in via di Sotto, come rilevato dall’autovelox che il Comune di Pescara ha attivato il 22 febbraio di quest’anno. Opponendosi a quelle multe (importo totale sui 300 euro), il legale ha messo in evidenza quattro principi e cioè la mancata contestazione immediata, la mancata omologazione dell'autovelox che, spiega Rucci, è munito solo di approvazione del ministero dei Trasporti, e i problemi di taratura.
Contestato anche l’affidamento a una società esterna di una parte dell'iter procedurale per la rilevazione dell’infrazione e l'inoltro del provvedimento contravvenzionale (su questo fronte viene l’impugnazione riguarda anche il pagamento alla società esterna attraverso una percentuale sull'ammontare delle contravvenzioni). "Invece tutto l’iter amministrativo", sostiene Rucci, "deve essere nella disponibilità della forza di polizia". Il ricorso, fa sapere il legale, è stato accolto per la mancata omologazione dell'apparecchio (ex art. 142 del Codice della strada).
Rucci ha presentato altri 25 ricorsi, sempre per ottenere l’annullamento delle contravvenzioni. E attende di conoscere le motivazioni della sentenza per capire se attivare altre azioni. (a.b./f.bu.)