Pescara Colli e Tiburtina l’Aca stacca ancora l’acqua
A secco un complesso di uffici e 26 famiglie in largo Madonna. Gli avvocati all’azienda: non avvertiti e violate le procedure
PESCARA. Quattro giorni fa l’Aca ha staccato l’acqua al complesso The Office sulla Tiburtina, ieri mattina 26 famiglie che abitano in Largo Madonna ai Colli si sono ritrovate con i rubinetti a secco e, poco tempo fa, in due palazzi di via della Bonifica l’acqua è stata staccata ad altre 50 famiglie. Nel frattempo, gli amministratori dei palazzi annunciano una messa di esposti in procura. Che sta succedendo? L’azienda che gestisce il servizio idrico non sta vivendo una situazione rosea falcidiata da un lato dall’inchiesta per presunte tangenti che ha smembrato il consiglio di amministrazione e, dall’altro, pressata dalle esigenze di fare cassa, di riscuotere i circa 77 milioni di crediti. E’ anche per questo che, nell’ultimo periodo, stanno aumentando le controversie tra l’azienda e gli utenti, le repentine limitazioni del servizio idrico che stanno mettendo sul piede di guerra gli amministratori. Ieri mattina, in un palazzo ai Colli dove abitano 26 famiglie che hanno pagato le bollette del 2012, l’Aca ha staccato l’acqua, poi, tornata nel pomeriggio. L’amministratore per riavere il servizio ha quindi pagato le «fatture presunte», quelle basate sui consumi precedenti e avrebbe ricevuto anche la richiesta della rateizzazione del 2014. Si sono mossi due avvocati, invece, sia per alcuni condomini di Francavilla in via Canto Novo, a ridosso dell’Asterope, e sia per il condominio The Office sulla Tiburtina a Pescara. Nel primo caso l’avvocato Nicola Giampaolo ha scritto all’Aca – senza avere risposta – contestando i “manifestini”, gli avvisi che l’azienda affigge ai palazzi minacciando la limitazione del servizio nel caso in cui la morosità non venga saldata. «Negli ultimi giorni», scrive Giampaolo, «sono stati affissi negli androni d’ingresso di numerosi condomini manifesti con cui si contesta la morosità del condominio nel pagamento della bolletta dell’acqua e si minaccia di staccare il servizio. Il manifesto è anonimo», prosegue l’avvocato, «non si evince quale ufficio l’abbia emesso», fa notare il legale che, poi, aggiunge: «Il manifesto non è datato, non reca un numero di protocollo e viola precisi obblighi amministrativi». Diverso è invece il caso del complesso sulla Tiburtina per cui si è mosso un altro avvocato, Angelo Nigrelli, che ha scritto all’Aca, al prefetto e al Comune. Al condominio è stata staccata l’acqua privandolo, come scrive il legale, «anche del sistema antincendio» ma soprattutto, come ricorda illegale, senza che fosse al corrente della morosità. «L’avviso in mora deve essere inviato con una lettera raccomandata e, a partire da quella, il cliente avrà a disposizione 20 giorni per regolarizzare la propria posizione. Questa procedura», conclude l’avvocato, «non è stata mai eseguita».
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