Pescara, donna morta: si indaga sul compagno
E' per ora sospettato di maltrattamenti aggravati. Le ecchimosi compatibili sia con una caduta sia con le percosse, e anche lui è stato trovato ferito. La soluzione del "giallo " affidata all'autopsia. Sullo sfondo una storia di disagi e di alcol
PESCARA. Sarà l'autopsia a chiarire le cause della morte della 53enne romena, Monica Godos, trovata senza vita ieri, nel tardo pomeriggio, all'ingresso di una villetta in strada Colle Orlando, nel quartiere di San Donato a Pescara. A chiamare il 118 è stato il compagno della donna che poi in nottata è stato ascoltato dagli inquirenti nelle vesti di indagato per maltrattamenti aggravati. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm Anna Benigni. L'ispezione cadaverica, eseguita dal medico legale Cristian D'Ovidio, ha evidenziato sul corpo della donna ematomi ed ecchimosi nella zona di torace, zigomo e labbro, compatibili con una caduta. La morte risalirebbe a qualche ora prima del ritrovamento.
Gli investigatori hanno ascoltato a lungo il compagno della donna dopo averlo portato in ospedale con delle ferite, e in uno stato confusionale tale da far scattare nei suo i confronti esami finalizzati a verificare l’eventuale assunzione di alcol. Da una prima ricostruzione, lui e la donna avrebbero avuto problemi di alcolismo, senza un lavoro fisso e con una dimora precaria in una situazione di generale degrado. Una situazione in cui, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i problemi di alcolismo avrebbe contribuito a un clima di litigi che spiegherebbero le ecchimosi della donna, segni di liti e maltrattamenti precedenti, anche dei giorni scorsi, che nulla avrebbero a che fare con il suo decesso. Per questo gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, determinati a ricostruire le ultime ore di vita della donna e delle persone con cui può aver litigato. In ogni caso, da una prima disamina, le ferite e i segni riscontrati sul corpo della donna sarebbero compatibili sia con le percosse sia con la caduta.