Pescara, famiglia con nove figli dorme in auto da 22 giorni
Protesta in municipio dei coniugi Spinelli ancora senza sistemazione dopo lo sgombero in via Lago di Borgiano. L’assessore: presto avrete un tetto
PESCARA. È possibile che, a quasi un mese dallo sgombero dalle palazzine Ater di via Lago di Borgiano, a rischio crollo, ci siano ancora inquilini senza un tetto? La risposta, anche se la cosa può sembrare incredibile, è sì. Una famiglia Rom di ben undici persone, marito, moglie e nove figli, dal 9 luglio, giorno in cui sono stati mandati via da casa, dorme in auto. O meglio, nella loro auto e in un’altra o altre due macchine date in prestito da amici.
Ma ora hanno detto basta e ieri mattina il marito, Fabio Spinelli, la moglie Simona Bevilacqua e alcuni dei loro figli si sono presentati in Comune per chiedere una sistemazione. All’inizio hanno inscenato anche una piccola protesta, con un materasso piazzato davanti all’ingresso del Comune e uno dei loro figli sopra per richiamare l’attenzione dei passanti. Ma la contestazione è durata poco.
La famiglia si è presentata in Comune con la speranza di poter essere ricevuta dal vice sindaco Antonio Blasioli, che ha seguito sin dal primo minuto l’intera vicenda degli sgomberi in via Lago di Borgiano, insieme al Centro operativo comunale. Ma i due coniugi hanno incontrato prima il consigliere Massimiliano Pignoli, che si è già interessato al loro caso e poi l’assessore alle politiche della casa Antonella Allegrino.
«Dormiamo in macchina perché non ci hanno trovato ancora una sistemazione adeguata», ha raccontato la donna, «ci avevano offerto inizialmente un posto a Pianella, ma siamo stati costretti a rinunciare per motivi di lavoro di mio marito. Fabio lavora come imbianchino a Pescara e guadagna circa 30 euro al giorno. Spostarsi quotidianamente da Pianella a Pescara e poi da Pescara a Pianella avrebbe comportato una spesa eccessiva per la nostra famiglia».
«Non sappiamo più a chi rivolgerci per avere una sistemazione», ha aggiunto la Bevilacqua, «non possiamo andare avanti ancora a lungo facendo dormire in macchina i nostri figli. Pensi che per lavare qualche indumento sono costretta ad utilizzare le fontanelle in strada». «Abbiamo chiesto al Comune di sistemarci provvisoriamente in hotel, ma non ci hanno risposto», ha rivelato la donna.
Le speranze di trovare finalmente un posto per dormire sono aumentate in tarda mattinata, quando l’assessore Allegrino ha incontrato i due coniugi. L’assessore, secondo quanto ha riferito la moglie al termine del colloquio, avrebbe promesso una sistemazione idonea alle loro necessità nel giro di brevissimo tempo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Ma ora hanno detto basta e ieri mattina il marito, Fabio Spinelli, la moglie Simona Bevilacqua e alcuni dei loro figli si sono presentati in Comune per chiedere una sistemazione. All’inizio hanno inscenato anche una piccola protesta, con un materasso piazzato davanti all’ingresso del Comune e uno dei loro figli sopra per richiamare l’attenzione dei passanti. Ma la contestazione è durata poco.
La famiglia si è presentata in Comune con la speranza di poter essere ricevuta dal vice sindaco Antonio Blasioli, che ha seguito sin dal primo minuto l’intera vicenda degli sgomberi in via Lago di Borgiano, insieme al Centro operativo comunale. Ma i due coniugi hanno incontrato prima il consigliere Massimiliano Pignoli, che si è già interessato al loro caso e poi l’assessore alle politiche della casa Antonella Allegrino.
«Dormiamo in macchina perché non ci hanno trovato ancora una sistemazione adeguata», ha raccontato la donna, «ci avevano offerto inizialmente un posto a Pianella, ma siamo stati costretti a rinunciare per motivi di lavoro di mio marito. Fabio lavora come imbianchino a Pescara e guadagna circa 30 euro al giorno. Spostarsi quotidianamente da Pianella a Pescara e poi da Pescara a Pianella avrebbe comportato una spesa eccessiva per la nostra famiglia».
«Non sappiamo più a chi rivolgerci per avere una sistemazione», ha aggiunto la Bevilacqua, «non possiamo andare avanti ancora a lungo facendo dormire in macchina i nostri figli. Pensi che per lavare qualche indumento sono costretta ad utilizzare le fontanelle in strada». «Abbiamo chiesto al Comune di sistemarci provvisoriamente in hotel, ma non ci hanno risposto», ha rivelato la donna.
Le speranze di trovare finalmente un posto per dormire sono aumentate in tarda mattinata, quando l’assessore Allegrino ha incontrato i due coniugi. L’assessore, secondo quanto ha riferito la moglie al termine del colloquio, avrebbe promesso una sistemazione idonea alle loro necessità nel giro di brevissimo tempo.
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