Pescara, finisce dentro a un tombino con il figlio in braccio
L'incidente al Parco d'Avalos, vicino al laghetto: il padre era col bimbo di 19 mesi e sono rimasti entrambi feriti. «Attenti, manca la grata»
PESCARA. Disavventura, ieri pomeriggio, all’interno del parco d’Avalos, per un uomo e il suo bimbo di appena 19 mesi. Sono caduti in un tombino vicino al laghetto, sul lato sud del parco. L’uomo ha riportato delle ferite su gambe e braccia mentre il piccolo ha battuto il viso e si è graffiato. Raccontando al Centro (con tanto di foto del figlioletto ferito allegate), come sono andati i fatti, l’uomo spiega di aver «messo il piede su un tombino» e di essere «franato giù con il bambino in braccio». Se fosse accaduto soltanto al piccolo «ora saremmo a parlare di una tragedia». L’uomo ha provato a segnalare il problema al custode, anche per far notare che «il tombino è rimasto scoperto, senza grata» nonostante che ci fossero «numerose famiglie ancora lì vicino», e gli è stato detto di «denunciare l’episodio ai carabinieri, come ho fatto». Ora è preoccupato perché «il tombino è rimasto aperto» e se la grata sarà soltanto «appoggiata», senza verificarne la stabilità, «qualcuno cadrà sicuramente, come sono caduto io». Essendo «un assiduo frequentatori del parco d'Avalos», insieme alla moglie, l’uomo sollecita «la manutenzione dei giochi, dei tombini, delle fontanelle, delle staccionate e la rimozione dei rami secchi». Lo ha già fatto più volte, dice, ma «nessuna richiesta è stata mai presa in considerazione. E stavolta si è quasi sfiorata la tragedia».