Daniela Lo Russo, "lady Coumadin"

Pescara: furto e distruzione di fascicoli, arrestata "lady Coumadin"

Ordinanza di custodia nei confronti della donna già condannata in primo grado per il tentato omicidio del marito. Trovate nel cellulare le fotografie del materiale poi bruciato

PESCARA. Nuovi guai per Daniela Lo Russo, nota come "lady Coumadin", la donna di origini pugliesi residente a Pescara condannata in primo grado a 13 anni e 8 mesi di reclusione per il tentato omicidio del marito, al quale somministrava massicce dosi di Coumadin, potente anticoagulante, con la complicità del figlio, condannato a 12 anni e 8 mesi.

leggi anche: Un artificiere raccoglie una delle buste con i presunti ordigni lasciati in città (foto di Giampiero Lattanzio) False bombe in città, chi è la sospettata numero uno Indagata Lady Coumadin, la donna accusata di aver tentato di uccidere il secondo marito con il medicina anticoagulante. Proprio ieri mattina sarebbe dovuta comparire nel processo. E' stata interrogata, si è sentita male

Nei giorni scorsi la donna avrebbe rubato i fascicoli che la riguardano al Tribunale dell'Aquila - la Corte d'Appello dovrà decidere sul ricorso relativo alla sua condanna - e poco dopo avrebbe bruciato quel materiale lungo la strada verso casa. Proprio per quell'episodio la donna è stata arrestata dai carabinieri. L'arresto, avvenuto in esecuzione di un'ordinanza emessa dal giudice (Gip) del Tribunale dell'Aquila su richiesta della Procura, è stato eseguito dai militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Pescara, agli ordini del colonnello Gaetano La Rocca. I reati contestati riguardano il furto e la distruzione dei fascicoli. La donna è stata trasferita in carcere. I militari hanno eseguito anche una perquisizione nell'abitazione in cui la donna al momento vive e hanno sequestrato diverso materiale, tra cui un telefono cellulare in cui c'erano le fotografie del materiale poi bruciato.

La donna ha fatto parlare di sé in più occasioni: la scorsa estate, alle ultime battute del suo processo, posizionò cinque finti pacchi bomba davanti ad alcuni uffici di Pescara, tra cui Tribunale e Comando dei carabinieri, e davanti al portone del magistrato che sosteneva l'accusa, cui era indirizzato anche un messaggio minatorio. Proprio per questo, dell'inchiesta a suo carico si occupa la Procura di Campobasso. Qualche settimana fa, inoltre, alla donna è stato notificato il provvedimento di sequestro di un immobile che sarebbe provento di una truffa ai danni di un imprenditore di Pescara.