Pescara, i disabili in piazza: “Riaprite la piscina provinciale”
Fiaccolata di protesta dei ragazzi, delle mamme e dei papà per chiedere la riapertura dell’impianto sportivo: circa 100 disabili da più di 40 giorni non possono più nuotate perché è venuta a mancare l'unica piscina pubblica della città
PESCARA. I ragazzi disabili in carrozzella, le mamme, i papà e le decine di utenti della piscina provinciale di via Einaudi sono scesi in strada con le fiaccole e le candele accese per sollecitare la riapertuta dell'impianto sportivo, chiuso al pubblico da più di 40 giorni. La fiaccolata sotto al palazzo della Provincia chiama a raccolta tantissimi cittadini di Rancitelli e San Donato, i due quartieri caldi dove insiste la struttura che fino a metà dicembre era gestita dall'associazione Orione presieduta da Matteo Iacono.
Diversi sono anche i pescaresi accorsi dalle altre zone della città per convincere il presidente Guerino Testa a mettere da parte le controversie economiche per far prevalere l'aspetto sociale, pensando a quei circa 100 disabili che da settimane non possono più nuotate perché è venuta a mancare l'unica piscina pubblica della città di Pescara. L'unico a non essere presente alla fiaccolata è Matteo Iacono, il presidente dell'Orione che, dopo aver ricevuto la proposta transattiva dalla Provincia, ha scelto di rimanere a presidiare i locali di via Einaudi.
E' dal giorno in cui ha ricevuto l'avvisi di sfratto che Iacono continua ad occupare la piscina, non andando via nemmeno la notte. Gli utenti, dal canto loro, hanno avviato una raccolta firme per lanciare una petizione popolare per chiedere la riapertura dell'impianto. Al momento le sottoscrizioni hanno raggiunto quota 500.
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