Pescara, il calciatore Ferraresi derubato in casa: colpo da diecimila euro
L’ex centrocampista del Pescara vittima dei ladri. Spariti gioielli, orologi, contanti Le telecamere potrebbero avere ripreso tutto, un malvivente è rimasto ferito
PESCARA. L’ultima incursione dei ladri miete una vittima illustre, Fabio Ferraresi, 38enne ex calciatore del Pescara oggi apprezzato allenatore, che al ritorno dalla passeggiata del sabato sera trova la propria casa alleggerita di ori, orologi e contanti. Un’entrata a gamba tesa, subìta in una delle zone più residenziali della città, sulla riviera nord, di fronte allo stabilimento Belvedere.
Un film già visto in tanti raid precedenti, con i malviventi che scavalcano il balcone dell'abitazione al primo piano, praticano un buco dall'esterno nella finestra più grande, antisfondamento, probabilmente armati di punteruolo e poi con un gancio fanno leva sulla manopola interna per aprirsi il passaggio e penetrare all'interno della casa, in quel momento disabitata.
Dall'ingresso forzato alla messa a soqquadro delle due camere da letto è un 'operazione scontata, che fa scivolare nelle tasche dei ladri un bottino che l'ex centrocampista, per due anni nelle file del Pescara, calcola in 10mila euro. Un vicino avverte, intorno alle 20,30, una botta, un rumore sordo, ma non ci fa caso più di tanto. Rimane l'unica indicazione utile.
Così, la scoperta del furto tocca allo stesso Ferraresi, poco dopo le 22, quando rientra nell'abitazione dove vive con la compagna e la figlia di 10 anni e trova la porta socchiusa.
«Forse c'era ancora qualcuno all'interno», ipotizza l’ex biancazzurro, «perché i cassetti nella sala non sono stati toccati, mentre nelle camere ho trovato l'inferno: era tutto sottosopra». Ipotesi non peregrina, se uno dei ladri faceva da palo e il ritorno a casa del proprietario ha costretto i malviventi a dileguarsi attraverso lo stesso terrazzo attraverso il quale avevano fatto irruzione.
Nessuno ha visto e la cecità di testimoni è l'elemento che più rammarica l'ex giocatore, oggi allenatore degli Juniores del Francavilla e per 3 anni tecnico dei Giovanissimi del Pescara: «Sono passati dalla parte posteriore del palazzo, quella dove si trovano i garage, una zona molto trafficata. Mi sembra strano che nessuno abbia notato qualcosa o dato l'allarme». Scoperto il furto, Ferraresi - che abita sulla riviera pescarese da 4 anni - ha chiamato la polizia, intervenuta ieri mattina con la Scientifica a caccia di impronte, rilevate ovunque in casa insieme a tracce di sangue di uno dei responsabili, che potrebbe essersi ferito con un vetro. Ferraresi, originario di Fano, consegna le sue speranze alle telecamere, dislocate sia all'ingresso sia nel punto dal quale sono passati i ladri: «Se erano a volto scoperto, sono stati ripresi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Un film già visto in tanti raid precedenti, con i malviventi che scavalcano il balcone dell'abitazione al primo piano, praticano un buco dall'esterno nella finestra più grande, antisfondamento, probabilmente armati di punteruolo e poi con un gancio fanno leva sulla manopola interna per aprirsi il passaggio e penetrare all'interno della casa, in quel momento disabitata.
Dall'ingresso forzato alla messa a soqquadro delle due camere da letto è un 'operazione scontata, che fa scivolare nelle tasche dei ladri un bottino che l'ex centrocampista, per due anni nelle file del Pescara, calcola in 10mila euro. Un vicino avverte, intorno alle 20,30, una botta, un rumore sordo, ma non ci fa caso più di tanto. Rimane l'unica indicazione utile.
Così, la scoperta del furto tocca allo stesso Ferraresi, poco dopo le 22, quando rientra nell'abitazione dove vive con la compagna e la figlia di 10 anni e trova la porta socchiusa.
«Forse c'era ancora qualcuno all'interno», ipotizza l’ex biancazzurro, «perché i cassetti nella sala non sono stati toccati, mentre nelle camere ho trovato l'inferno: era tutto sottosopra». Ipotesi non peregrina, se uno dei ladri faceva da palo e il ritorno a casa del proprietario ha costretto i malviventi a dileguarsi attraverso lo stesso terrazzo attraverso il quale avevano fatto irruzione.
Nessuno ha visto e la cecità di testimoni è l'elemento che più rammarica l'ex giocatore, oggi allenatore degli Juniores del Francavilla e per 3 anni tecnico dei Giovanissimi del Pescara: «Sono passati dalla parte posteriore del palazzo, quella dove si trovano i garage, una zona molto trafficata. Mi sembra strano che nessuno abbia notato qualcosa o dato l'allarme». Scoperto il furto, Ferraresi - che abita sulla riviera pescarese da 4 anni - ha chiamato la polizia, intervenuta ieri mattina con la Scientifica a caccia di impronte, rilevate ovunque in casa insieme a tracce di sangue di uno dei responsabili, che potrebbe essersi ferito con un vetro. Ferraresi, originario di Fano, consegna le sue speranze alle telecamere, dislocate sia all'ingresso sia nel punto dal quale sono passati i ladri: «Se erano a volto scoperto, sono stati ripresi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA