Pescara, il "coprifuoco" in Via Battisti scontenta residenti ed esercenti
Continua il braccio di ferro tra gli abitanti e i titolari dei locali della nuova movida e gli animi si scaldano dopo la notte di Halloween
PESCARA. Risse, vetri rotti, auto danneggiate e schiamazzi fino alle 3 di notte. È la notte di Halloween raccontata dai residenti di via Battisti che, con il comitato “Tranquillamente Battisti” tornano a lamentare il bivacco e la sporcizia nella zona «con la polizia municipale, impegnatissima fino alle 23 a fare multe alle auto, e poi sparita».
La protesta, infatti, questa volta riguarda i pochi controlli nella zona della nuova movida, quella del mercato dove nei mesi scorsi gli stessi residenti hanno ingaggiato un braccio di ferro con l’amministrazione fino a ottenere l’ordinanza che prevede la chiusura dei locali a mezzanotte e mezza, dalla domenica al mercoledì, e all’una e mezza dal giovedì al sabato. Un orario che, dall’altra parte, continua però a non andare bene agli esercenti della zona del mercato i quali, dopo la nuova ordinanza, lamentano un calo pesante della clientela.
Per questo nei giorni scorsi i commercianti del comitato “Cordialmente Battisti” messo su a fine agosto proprio per avviare un dialogo con l’amministrazione e i residenti, sono tornati a incontrarsi. «Le esigenze dei residenti sono tutte legittime», afferma Stefano Cardelli nella doppia veste di residente e di esponente del comitato degli esercenti, «ma non si possono uccidere attività imprenditoriali solo per colpa di casi isolati. Nessuno tra noi vuole fare le quattro di notte, ma bisogna anche rispettare gli imprenditori, peraltro pronti ad autoregolamentarsi, come abbiamo già dimostrato. Siamo stanchi di sentirci dei delinquenti senza esserlo, solo per colpa di pochi episodi avvenuti tra l’altro a ridosso dell’estate quando gli stabilimenti avevano appena chiuso e le persone si sonoriversate in quel piccolo quadrilatero. Ma posso assicurare che durante la settimana se ci sono cento persone complessivamente, in tutti i locali, è troppo. Dunque a che serve tutta questa rigidità durante la settimana, che ci costringe a mandare via clienti che stann ofinendo di consumare tranquillamente? Come associazione», annuncia Cardelli, «siamo in attesa che il Comune torni a convocare noi esercenti e i residenti, per capire ancora meglio la situazione e affrontarla. Se è vero che una deregolation c’è stata è pur vero», conclude Cardelli, «che con il proibizionismo non si arriva a niente». (s.d.l.)
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