Pescara, in due mesi di riapertura 400 multe a Corso Vittorio
Sosta selvaggia e transiti nell’area pedonale il week-end. Il comitato di residenti: servono più controlli
PESCARA. Sei-sette violazioni quotidiane, per un totale, finora, dal primo dicembre, il giorno in cui il tratto pavimentato è stato riaperto al traffico veicolare, di poco meno di 400. Sono le multe irrogate agli automobilisti indisciplinati, su corso Vittorio Emanuele, da parte della polizia municipale.
Manco a dirlo, soprattutto per divieto di transito, cioè per essersi infilati sulla corsia vietata alle automobili private, quella che va da nord verso sud (ma anche per aver transitato sul lato opposto nei giorni in cui invece era del tutto vietato l’ingresso, come nei festivi e, dalle 16 in poi, nei prefestivi) e per la fermata.
Del tutto assenti, invece, le violazioni del codice della strada relativamente al limite di velocità fissato a 30 all’ora.
Insomma, i divieti, su corso Vittorio, pur con tanto di transenne poste alle estremità, e con la segnaletica ben visibile, non farebbero da deterrente per la violazione delle regole; e corso Vittorio, a detta di alcuni, sarebbe diventata una fetta di territorio non soggetto a legge.
C’è chi passa con il rosso al semaforo posto tra la strada alternativa che passa sull’area di risulta e che si immette su corso Vittorio, all’altezza di piazza della Repubblica.
Zona nella quale poi spesso anche i pedoni attraversano la strada sulle strisce pedonali, ma con il semaforo ancora rosso, ossia in quel lasso di tempo che serve per far sgombrare il tratto di strada dalle auto transitate con il giallo, in cui il semaforo è rosso sia per i pedoni, sia per chi proviene da nord transitando sul Corso, sia per chi proviene dall’area di risulta.
Inoltre, non è stato difficile notare che nel periodo delle feste natalizie anche nei giorni festivi e prefestivi (oltre le 16, nel secondo caso) le automobili, nonostante il divieto, transitassero lo stesso. Una foto del 20 gennaio, tra l’altro, pubblicata sul sito internet ilpescara.it, poi rimbalzata su altri siti e su Facebook, e diventata virale, mostra come in quel giorno su corso Vittorio siano parcheggiate più auto, una a fianco all’altra, a spina di pesce.
Un caos sottolineato anche dal comitato «Per lo sviluppo sostenibile di corso Vittorio Emanuele e dintorni», presieduto da Anthony Miicolitti. «Su corso Vittorio si vede di tutto», evidenzia Micolitti. «Ci sono auto in sosta, auto che passano nei giorni in cui non potrebbero e auto che transitano da nord a sud. Il controllo non c’è», aggiunge Micolitti, «e credo che ormai il centro cittadino sia considerato alla stregua di un quartiere periferico. E poi io vedo che il limite di velocità viene superato: si arriva ai 50-60 chilometri all’ora. Comunque», osserva ancora il presidente del comitato, «ricordo che abbiamo legalmente diffidato sia il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, sia il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, affinché non facessero tornare il centro di Pescara così, pieno di traffico e di smog. Ma sembra che neanche questo sia servito. Ora attendiamo i dati dell'Arta sull'inquinamento nella zona centrale e poi valuteremo se ci saranno gli estremi per un'azione legale con tanto di richiesta di risarcimento danni».
Una replica, nella quale però si confermano alcune delle violazioni evidenziate, è arrivata dal maggiore Matteo Silvestris, responsabile della sicurezza stradale della polizia municipale. «Si tratta soprattutto», ha subito precisato Silvestris per quanto riguarda i divieti di transito violati e le fermate delle auto, «di inciviltà da parte di quegli automobilisti che li vìolano. Noi però siamo presenti», ha rimarcato l’ufficiale, «e multiamo di fronte alle violazioni. Per quanto riguarda l’episodio delle auto parcheggiate il 20 gennaio scorso, purtroppo la maggior parte di noi era stata dirottata altrove in quel momento. Mentre per il superamento del limite di velocità», ha concluso Silvestris, «non abbiamo riscontrato dei casi».
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