Pescara, in mille per Battiato tra magie e nostalgie
PESCARA. Pienone ieri al Teatro Massimo di Pescara per Franco Battiato e il suo “Apriti Sesamo tour”, dove circa mille persone hanno applaudito e cantato i successi del cantautore catanese...
PESCARA. Pienone ieri al Teatro Massimo di Pescara per Franco Battiato e il suo “Apriti Sesamo tour”, dove circa mille persone hanno applaudito e cantato i successi del cantautore catanese accompagnato dai suoi musicisti. Soddisfatte per il sold out per nulla scontato le agenzie Best Service ed Elìte Agency, che hanno organizzato l’evento.
Ad aprire il concerto è stato il cantautore siciliano Mario Incudine, autore apprezzatissimo dalla critica musicale e molto ricercato da registi e produttori di film per le sue colonne sonore. Dopo aver ringraziato Battiato per averlo accolto nel suo tour, Incudine ha regalato quattro canzoni di delicata bellezza, compreso un omaggio a Fabrizio De Andrè: “Bocca di Rosa” cantata in siciliano.
Verso le 22 la band di Battiato si è presentata sul palcoscenico. Carlo Guaitoli (pianoforte), Angelo Privitera (tastiere e programmazione), Simon Tong (chitarra), Davide Ferrario (chitarra), Andrea Torresani (basso) e Giordano Colombo (batteria), insieme al Nuovo Quartetto Italiano, dal quale Battiato non si separa mai, e composto da Alessandro Simoncini (violino I), Luigi Mazza (violino II), Demetrio Comuzzi (viola) e Luca Simoncini (violoncello), hanno intonato il primo brano in scaletta. “Un irresistibile richiamo”, tratto dall’ultimo album.
Il pubblico, preparatissimo, ha cantato insieme al maestro che si è piazzato, come solitamente fa, al centro del palco, seduto di fronte al pubblico, con la scenografia spartana che caratterizza i concerti di Battiato. Il grande schermo ha regalato immagini molto belle, ben coordinate con le musiche.
Quasi un’ovazione ha fatto seguito al quinto brano eseguito, “Passacaglia”. Scritto con Manlio Sgalambro, la canzone è un adattamento della composizione classica "Passacaglia della vita" del sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi. La Passacaglia è una forma melodica ripresa da diversi grandi compositori europei come Corelli, Beethoven, Bach o Vivaldi. Battiato, dal canto suo, usa questa forma musicale per rappresentare gli inganni e le mediocrità del nostro tempo, sognando di poter tornare indietro con gli anni per comprendere meglio cosa è stato smarrito e come è stata possibile tale trasformazione.
Un passaggio temporale per ricercare il proprio essere e per capire gli errori del passato che viene esplicato con una musica semplice, accompagnata da un video molto colorato.
«Questo nuovo disco credo sia uscito molto bene», ha detto Battiato alla fine dei nove brani, raccogliendo il caloroso applauso di conferma del pubblico. Il concerto è durato due ore e si è concluso con i vecchi successi del cantautore, tra cui l’Era del cinghiale bianco. Il tour di Franco Battiato prosegue domani ad Avellino.
Jolanda Ferrara
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