Pescara, la rabbia della marineria esplode in strada
Striscioni, cori e fumogeni sotto il palazzo della prefettura e della Provincia. Polizia e carabinieri schierati in piazza Italia in assetto anti-sommossa
PESCARA. Mancato dragaggio, porto sempre chiuso e cassa integrazione in ritardo: sono questi i nodi irrisolti che questa mattina hanno portato i pescatori e gli armatori a tornare in strada. Un corteo di protesta è partito intorno alle 10 dal presidio della marineria lungo la banchina per raggiungere il palazzo della prefettura e della Provincia. Striscioni come “Inchiodati a un mare di promesse”, slogan gridati e fumogeni accesi sull’asfalto: è esplosa così la rabbia della marineria contro politici e istituzioni: la marcia dei pescatori e degli armatori è tenuta sotto controllo da poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa. Sotto al palazzo ci sono anche i vigili del fuoco.
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