L'INIZIATIVA
Pescara, le tradizioni di Sant'Antonio al Museo delle Genti d'Abruzzo
Appuuntamento nel pomeriggio dalle16,30 con il laboratorio su feste tradizionali legate al fuoco e dalle 18,30 con la sacra rappresentazione in musica
PESCARA. E' una delle feste caratteristiche dell'inverno, che segna l'ascesa al cielo del nuovo sole rigeneratosi nella notte di Natale. E' ricca di simboli la tradizione legata alle celebrazioni per Sant'Antonio Abate, la cui ricorrenza è fissata al 17 gennaio, protettore della casa, intesa come focolare domestico, quindi dell'unione familiare e della prosperità, ma anche del bestiame e degli altri animali domestici. La Fondazione Genti d'Abruzzo, con l'Associazione Astra, dedica a questo evento la giornata di oggi con uno spazio dedicato ai ragazzi, per sottolineare il forte valore che lega la regione al santo contadino per eccellenza, portatore di benedizioni, del fuoco benefico e purificatore.
L'aspetto rituale più emblematico, per l'Abruzzo, è rappresentato dall'accensione di grandi falò, dai canti di questua, ma soprattutto dalle sacre rappresentazioni in musica che raccontano delle "Tentazioni di Sant'Antonio". Oggi, domenica 21 gennaio, nel Museo delle Genti d'Abruzzo a Pescara, dalle 16,30 alle 18, attività dedicata ai bambini "Fuochino, fuochetto, fuoco", laboratorio alla scoperta delle feste tradizionali legate al fuoco, prima fra tutte quella di Sant'Antonio Abate.
Dalle 18,30 sacra rappresentazione in musica delle "Tentazioni di Sant'Antonio" messa in scena dal Laboratorio tradizioni d'Abruzzo "Lu Ramajiette", che illustra la lotta vittoriosa del santo, aiutato dagli angeli, contro il perfido demonio, dispettoso tentatore. La rappresentazione sarà introdotta dall'antropologa Adriana Gandolfi, presidente di Astra, che racconterà i rituali legati alla tradizione di Sant'Antonio, e da Franca Minnucci che parlerà dei dolci devozionali della tradizione. La rappresentazione è a ingresso gratuito.
"La tradizione di Sant'Antonio è sempre stata viva in Abruzzo ed è ancora forte in molti piccoli centri e tra gli agricoltori - sottolinea il presidente della Fondazione Emilio Della Cagna - Per questo vogliamo rafforzare ulteriormente la conoscenza di un sistema di usanze attraverso iniziative di studio e divulgazione. Abbiamo sempre pensato che il ruolo di un museo non è solo conservare, ma anche far conoscere, trasmettere cultura: una responsabilità che abbiamo soprattutto verso i più giovani".