Pescara, minacce di morte a Fiorilli per i lavori in corso Vittorio

Lettera annonima per per i lavori che l’amministrazione comunale sta realizzando in vista della semipedonalizzazione della strada

PESCARA. Berardino Fiorilli ha ricevuto minacce di morte per i lavori che l’amministrazione comunale sta svolgendo in corso Vittorio in vista della semipedonalizzazione della strada. Le minacce sono arrivate con una lettera anonima recapitata sabato scorso al vice sindaco, nonché assessore al traffico e alla riqualificazione urbana. Lettera già consegnata nelle mani degli uomini della Digos con tanto di denuncia contro anonimi.

L’episodio ha scosso fortemente non solo Fiorilli, ma l’intera amministrazione comunale. Finora si erano registrate solo proteste per la chiusura di corso Vittorio, ma mai nessuno era arrivato a minacciare di morte l’assessore responsabile del progetto. Adesso, invece, questa lettera, scritta su un foglio protocollo a righe, che sarebbe stata spedita dal centro di meccanizzazione delle Poste di Ancona, dove viene lavorata la posta di Pescara. All’interno, oltre alle minacce, ogni genere di offese personali, sia all’uomo che al politico, condite con alcune maledizioni indirizzate a tutta la sua famiglia.

Fiorilli non ha voluto commentare la vicenda. Durissime, invece, le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Albore Mascia. «Questa volta la misura è colma, ora basta», ha detto, «la lettera contiene minacce e maledizioni nei confronti del vice sindaco per aver promosso e difeso quei lavori, e soprattutto minacce all’incolumità fisica dell’uomo».

«È evidente», ha affermato Mascia, «che tale episodio è frutto del clima di odio fomentato ad arte da qualcuno. Un clima che ha esacerbato gli animi, problematiche che hanno superato la soglia della tollerabilità e del normale confronto politico».

«Speriamo di riuscire a dare presto un volto e un nome all’autore», ha concluso il sindaco Mascia, «contro il quale adotteremo, come amministrazione, ogni azione giudiziaria legittima, perché tutti i cittadini hanno a disposizione strumenti democratici per esprimere il proprio consenso o dissenso, ma a nessuno è consentito oltrepassare i limiti».(a.ben.)

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