Pescara: Naiadi chiuse fino a luglio, lavoratori in mobilitazione
Si allungano i tempi per la scelta del gestore. Comune e Regione devono decidere sul project financing
PESCARA. Servono almeno tre settimane per decidere il futuro delle Naiadi. È questa la novità sostanziale che si apprende da fonti interne del Comune di Pescara, dopo che in un primo momento sembrava imminente la decisione sull'affidamento dell'impianto sportivo con piscine e palestre. A stabilirlo è stato il presidente della Regione Marco Marsilio che, durante la riunione di venerdì insieme ai vertici regionali e comunali, ha detto di voler attendere l'esame sul project financing prima di fare ogni tipo di valutazione. Per questo ha dato alla commissione incaricata due settimane di tempo per chiudere l'istruttoria e valutare la fattibilità o meno del progetto di finanza. La terza settimana occorre poi per decidere.
Tradotto, significa che l'ultima parola sulle sorti dell'impianto sportivo della riviera nord non verrà messa prima di inizio giugno, cosa che rischia di far slittare la riapertura del centro natatorio a luglio o addirittura a settembre. Infatti, come detto anche dai lavoratori riuniti per un confronto venerdì mattina, per far ripartire le piscine, tra cui quella olimpionica, occorrono almeno 20 giorni.
Dunque, la Regione sembra puntare forte sul project, tanto che sempre nella concitata giornata di venerdì c'è stato un sopralluogo nell'impianto alla presenza dei responsabili del progetto, per fare degli ulteriori accertamenti in vista di quella che dovrebbe essere la decisione conclusiva.
Intanto i lavoratori, riuniti in assemblea, hanno deciso di aprire una fase di mobilitazione permanente per sensibilizzare tutte le parti in causa e chiedere alle istituzioni di trovare un modo per assicurare l'immediata riapertura del centro sportivo, unica soluzione per garantire una prospettiva a quanti operano e lavorano al suo interno.
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