Pescara, notte violenta al Pronto soccorso Aggrediti gli infermieri e un poliziotto
Una ragazza di Montesilvano, ubriaca, si scaglia contro il personale: arrestata dopo un’ora di panico Senzatetto bulgaro danneggia una porta. Sfogo del primario: "Adesso siamo stanchi di subire"
PESCARA. Che non sarebbe stato un sabato notte tranquillo, gli infermieri del secondo turno, quello che va dalle 14 fino alle 21, l’avevano capito già prima dell’ora di cena: intorno alle 19,20 di sabato un senzatetto ubriaco, un bulgaro di 42 anni, B.B., è stato portato al Pronto soccorso e qui, davanti ai pazienti in coda, se l’è presa con la porta del bagno prendendola a calci e pugni e danneggiando la serratura e il telaio. «Ma non è stato troppo difficile riportarlo alla calma», racconta il primario del Pronto soccorso Alberto Albani, «anche perché la polizia lo ha fermato quasi subito. Il caos è scoppiato più tardi e ha rallentato la nostra attività per più di un’ora». È accaduto quando, intorno alle 5,20 di ieri, un’altra ubriaca, S.G. di 27 anni di Montesilvano, ha aggredito un’infermiera, un ausiliario e anche un poliziotto. Calci e pugni scagliati alla cieca. Così forte che prima sono intervenuti i sanitari e i carabinieri e, poi, i poliziotti della Volante che l’hanno arrestata. È stata una notte da incubo al Pronto soccorso, l’ennesima.
Sfogo del primario. «Purtroppo», è costretto ad ammettere Albani, «non è l’unica. Parliamo sempre degli stessi problemi irrisolti ma, alla fine, non cambia mai niente e restiamo in balìa di chiunque. Il venerdì, sabato e domenica da noi è sempre così ma, adesso», si sfoga il primario, «il personale è stanco di subire continue aggressioni, percosse, offese e minacce». L’infermiera e il poliziotto aggrediti dalla ragazza – «Una tipa mingherlina ma in uno stato di eccitazione difficile da contenere», dice Albani – sono stati medicati al Pronto soccorso: la prognosi, di 5 giorni, parla di contusioni. L’ausiliario, invece, se l’è cavata senza riportare ferite. Ma gli ultimi episodi bastano a far montare la rabbia del personale e il terminale della protesta che sale dal reparto è Albani, uno che non può fare altro che spalancare le braccia: «Il posto fisso di polizia apre alle 8 e chiude alle 20, dal lunedì al sabato, mentre la domenica è chiuso. Dovrebbe restare aperto anche di notte?», si chiede il primario, «la questura ci dice che non ha uomini a disposizione e che se dovesse tenere aperto il posto fisso anche di notte dovrebbe toglierli dalla strada e questo, sempre a detta della questura, non è possibile».
Calci e pugni in corsia. I due arresti tra i pazienti del Pronto soccorso hanno lasciato un’eredità allo staff di Albani: «La nostra normale attività, che nel fine settimana si intensifica per i problemi innescati dalla movida come abuso di alcol e risse, è stata rallentata per più di un’ora», rivela il primario, «la sala d’attesa si è riempita di pazienti in attesa e qualcuno, seduto da ore, ha protestato. Siamo stati costretti a richiamare in servizio medici e infermieri reperibili per smaltire il carico di lavoro accumulato. Così non è facile lavorare».
Appalto vigilanza. Il sabato notte violento arriva mentre la Asl sta vagliando i documenti della gara d’appalto da 4 milioni e 150 mila euro in 5 anni per i servizi di guardiania e vigilanza dell’ospedale: il termine per la presentazione delle offerte è scaduto il 7 novembre dell’anno alla fine di un percorso a ostacoli passato anche dall’azzeramento degli atti. «Ma in ogni caso», sottolinea Albani, «la vigilanza privata non può sostituirsi alla forza pubblica».
Arrestati e già liberi. Sono stati arresti lampo quelli del senzatetto e della montesilvanese: il primo è stato accusato di danneggiamento, la seconda di oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. Dopo qualche ora passata in questura, i due sono tornati liberi.
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