Pescara parcheggi secondo esposto alla Corte dei conti
Il Pd denuncia irregolarità negli atti della giunta comunale «Mancano 765 mila euro per ridurre il canone alla società»
PESCARA. Un altro esposto alla Corte dei conti contro Pescara parcheggi. È il secondo nel giro di un anno e anche questa volta porta la firma dei consiglieri del Pd Enzo Del Vecchio e Gianluca Fusilli.
I due esponenti dell’opposizione hanno scritto una lettera, indirizzata al segretario generale del Comune Cosimo Macchiarola, al ragioniere generale Giovanni D’Aquino, al dirigente alla Mobilità Fabrizio Trisi, al collegio dei revisori dei conti e alla procura regionale della Corte dei conti, per denunciare presunte irregolarità nell’operazione finanziaria condotta dall’amministrazione comunale per ridurre il canone che, ogni anno, Pescara parcheggi deve versare all’ente come corrispettivo per la gestione della sosta a pagamento della città. Una delibera approvata nell’agosto scorso dalla giunta ha abbassato il canone da 1.922.000 a 1.122.000 euro, cioè 800.000 euro in meno, alla municipalizzata con effetto retroattivo a partire da gennaio dell’anno scorso. Ma, quando si è trattato di ratificare in consiglio comunale, alla fine dell’anno, la variazione di bilancio per l’apposita copertura finanziaria per il minor gettito, il provvedimento non è stato approvato per il mancato raggiungimento del quorum durante la votazione. «Non può non rammentarsi», hanno scritto Del Vecchio e Fusilli nella lettera-esposto, «che ogni provvedimento che preveda un rilievo economico, debba essere provvisto degli elementi atti a garantire la sua copertura finanziaria».
I due consiglieri hanno indicato tutti gli atti posti in essere dall’amministrazione per procedere a questa operazione, evidenziando anche un’incongruenza nelle cifre. I due esponenti del Pd non hanno mancato di rilevare, innanzitutto, la discrepanza sorta tra la delibera con cui è stato ridotto il canone e l’assestamento di bilancio approvato successivamente. In quest’ultimo provvedimento, i calcoli sarebbero stati fatti con il canone pieno, addirittura di 2.000.000 di euro e non di 1.922.000. «Viene confermata nel capitolo di entrata “Proventi parcheggi custoditi”», si legge nella lettera, «una previsione di 2.000.000 di euro». «In data 30 novembre 2012», hanno fatto presente i consiglieri, «cioè il giorno successivo l’approvazione dell’assestamento di bilancio, la giunta comunale approva una variazione di bilancio consistente in una riduzione del canone dovuto dalla società Pescara parcheggi a 1.235.000 euro (e non più a 1.122.000 come previsto ad agosto, ndr) con contestuale riduzione del capitolo di entrata “Proventi dei parcheggi custoditi” per 765.000 euro». Ma qual è il canone a carico di Pescara parcheggi, 2.000.000, 1.922.0000, oppure 1.235.000 euro? È la domanda che si sono posti Del Vecchio e Fusilli, sottolineando la confusione di cifre emersa nella lettura dei vari provvedimenti. L’ultimo dei quali, cioè la variazione bilancio, non approvato nemmeno dal consiglio. E in proposito i due consiglieri hanno ricordatola circolare del ministero dell’Interno numero 25, del primo ottobre 1997. «I provvedimenti adottati d’urgenza dall’organo esecutivo dell’ente sono sottoposti al vaglio dell’organo consiliare, la cui mancata approvazione (diniego di ratifica)si configura come una condizione risolutiva per l’atto».
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