Pescara, pipì in stazione: multa di 3.300 euro

Un giovane pescarese si è rifiutato di pagare per entrare nella toilette e si è appartato in un corridoio: scatta la maxi contravvenzione

PESCARA. Pagare per usare la toilette? Mai. Un giovane pescarese si è rifiutato di versare un euro per la sua pipì e si è nascosto in un corridoio della stazione ferroviaria per urinare contro un muro senza preoccuparsi minimamente né di essere visto né delle eventuali conseguenze. E' probabile che pensasse di farla franca e di risparmiarsi quegli spiccioli che proprio non voleva cacciare. Ma è stato sorpreso "in flagranza" da Davide Zaccone, responsabile della polizia ferroviaria, che passava di lì e non ha potuto non notare la scena. Ha richiamato il giovane, cercando di capire i motivi della sua scelta. E ci sono voluti due minuti o poco più per realizzare che non c'erano problemi particolari: il bagno per i viaggiatori e per tutti coloro che frequentano la stazione, situato in fondo all'atrio, funzionava alla perfezione ed era regolarmente aperto al pubblico ma l'incivile non intendeva versare un solo centesimo per varcare la porta dei servizi igienici e ha preferito fare tutto a costo zero.

Dopo aver ascoltato il giovane, Zaccone non ci ha pensato due volte e lo ha sanzionato: quella pipì depositata in un corridoio che conduce all'ascensore gli costerà 3.300 euro perché rientra nel capitolo degli atti contrari alla pubblica decenza (un tempo era un reato, ma è stato depenalizzato).

Il responsabile della Polfer annuncia che potrebbe non essere l'unica sanzione amministrativa di questo genere, perché purtroppo episodi simili sono piuttosto frequenti negli spazi della stazione ferroviaria. Certo, non accade spesso che il personale della polizia si imbatta nei responsabili del cattivo odore che si è impadronito di alcuni angoli dell'area ferroviaria. Ma se gli autori della "pipì libera" saranno scoperti sul più bello, le multe continueranno a fioccare. (f.bu.)

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