Pescara, Ponte del mare ferito: la draga spacca la pista ciclabile / Foto
Sopralluogo del progettista, crepa sulla pista ciclabile Mascia: "Vogliamo riaprire il cavalcavia prima dell’Ironman".
Il Comune chiede i danni d’immagine
PESCARA. I danni materiali al ponte simbolo della città ci sono eccome. Sono balzati immediatamente agli occhi durante il primo sopralluogo effettuato a 24 ore di distanza dal violento impatto della draga contro la campata inferiore del cavalcavia che unisce il lungomare nord e sud. Una lunga crepa lungo il tratto ciclabile del Ponte del Mare e due giunture del passamano allargate, in corrispondenza del punto dello scontro, si uniscono ai fori nella rete metallica e alla fuoriuscita degli impianti di tensione delle funi. Adesso andranno quantificati anche i danni d’immagine e quelli turistici, moltiplicati per i giorni di chiusura dell’infrastruttura. In attesa di definire la pratica risarcitoria nei confronti della cooperativa San Martino di Chioggia, proprietaria del mezzo che si è andato a schiantare contro il Ponte del Mare, sarà il Comune ad anticipare le somme necessarie per rimettere a posto tutti i tasselli del cavalcavia.
«L’obiettivo è riuscire ad arrivare all’Ironman con il ponte restituito a pescaresi e turisti», dice senza girarci troppo intorno il sindaco Luigi Albore Mascia, «se dovessimo riuscire a togliere le transenne in dieci giorni, per noi sarà un successo». Le procedure di messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco sono terminate. Al momento sono state sistemate delle griglie provvisorie per imbrigliare i due punti di rottura, in corrispondenza delle campate colpite dalla gru del motopontone Cobra. «La porzione della rete metallica sostituita», spiega Vincenzo Valeri,sostituto direttore della squadra antincendio dei pompieri, «è stata messa a disposizione dalla ditta che stava eseguendo il dragaggio. Non è possibile stabilire il costo degli interventi effettuati finora, che in ogni caso andremo a fatturare alla società che ha provocato il danno». Discorso analogo per le spese che saranno sostenute dall’amministrazione di Albore Mascia.
Il sopralluogo di ieri mattina del progettista Mario De Miranda, arrivato di buon ora da Milano per verificare le condizioni del Ponte del Mare subito dopo il violento scontro che ha colpito la navata centrale del cavalcavia, si è concluso con una serie di punti interrogativi e qualche buona notizia. «Il professor De Miranda», sottolineano il sindaco e il suo vice Berardino Fiorilli, «si è detto molto fiducioso sulle condizioni del ponte. Avendo resistito a tale impatto, ha dato prova di grande stabilità e dell’ottima realizzazione dei lavori di costruzione. Tuttavia, prima di riaprire al pubblico l'asse, sono necessarie ulteriori verifiche e indagini suppletive». In particolare, sarà necessario entrare all'interno della pancia dell’infrastruttura per verificare, con esattezza, gli eventuali danni strutturali causati dall’urto della gru della draga Cobra contro la campata ciclabile. Subito dopo dovrà essere analizzata la porzione pedonale del cavalcavia. Piccoli carotaggi, in sostanza, per esaminare la profondità della spaccatura. Entro la prossima settimana, gli uffici tecnici comunali coordinati dal capo dipartimento Amedeo D’Aurelio, individueranno un’impresa dotata di un cestello e delle attrezzature necessarie per smontare la carena, ossia il rivestimento esterno, in modo da consentire l'ingresso dei tecnici che andranno a esaminare ogni più piccolo asse in acciaio. «Nel frattempo», aggiungono Mascia e Fiorilli, «acquisiremo dall'università di Trento i dati dei sensori posizionati sul ponte, che ci consentiranno di intercettare ogni possibile modifica dell'assetto. Da lunedì saranno avviati sei rilievi topografici al giorno, per capire gli eventuali movimenti dell'antenna centrale e delle due campate. I dati saranno confrontati con quelli realizzati al momento del collaudo».
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