Pescara, ricandidatura di Albore Mascia Anche la maggioranza è scettica

Si apre il dibattito sul totosindaco dopo l'intervista del primo cittadino. Perplessità anche da Camera di commercio e Confcommercio. Bocciatura dal centrosinistra dà lo stop al grattacielo nelle aree di risulta

PESCARA. Politici, imprenditori e commercianti si dividono sui grandi progetti per la città annunciati da Albore Mascia. Il sindaco, in un'intervista pubblicata ieri sul Centro, ha ipotizzato un gemellaggio con Roma per far diventare Pescara un polo di attrazione della capitale. Poi, ha rivelato i dettagli dell'intervento di riqualificazione delle aree di risulta che prevede, oltre al verde, teatro e parcheggi, anche un grattacielo con uffici e servizi. Infine, il primo cittadino ha svelato l'intenzione di volersi ricandidare alla guida della città nel 2014.

I POLITICI. Il centrosinistra boccia senza mezzi termini le proposte del sindaco. Ma qualche perplessità viene espressa anche dai partiti di centrodestra. Il più duro è il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, che invita Mascia addirittura a dimettersi. «Dal punto di vista politico», sono le sue parole, «l'intervista del sindaco suona come una minaccia nei confronti della sua coalizione: mandatemi a Roma, altrimenti mi ricandido nel 2014. Pare che sia esploso il panico nelle file del centrodestra».

«Quanto alle grandi idee», aggiunge, «mi sembra che siano generiche quando non ridicole. Ma quello che più preoccupa sono gli annunci relativi alle aree di risulta e al Piano per la zona portuale di Porta Nuova. Mascia ci comunica che aprirà la strada alla speculazione edilizia e persino alle attività commerciali, come chiede da anni Centostazioni».

Lancia un avvertimento il coordinatore cittadino di Fli Fabio Di Paolo: «Se il sindaco spera di poter affrontare le difficili sfide della modernizzazione e dello sviluppo della città, continuando nell'autosufficienza della sua maggioranza, da cui Fli rimane distinta e distante, non gli resta che assumersi il coraggio di rimettere da subito il proprio mandato e ridare nuovamente voce ai cittadini».

Critico anche il Pd. «Rispetto agli impegni assunti e sottoscritti nel documento programmatico», dice Moreno Di Pietrantonio a nome di tutto il suo gruppo, «a distanza di 26 mesi, nulla è stato fatto o aggiunto a questa città. C'è invece da segnalare la perdita di iniziative che hanno prodotto un grave danno all'economia e all'immagine di Pescara. Il fallimento più grande è stato sicuramente il mancato dragaggio del porto: il sindaco doveva opporsi con tutti i mezzi alla perdita del collegamento marittimo con la Croazia».

Non è soddisfatto di ciò che è stato fatto finora il capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali. «Questa idea del gemellaggio con Roma mi sembra una buona cosa», osserva, «ma sui programmi di questa amministrazione sono un po' critico, perché sono stati accumulati dei ritardi. Per quanto riguarda la ricandidatura del sindaco, bisogna vedere come andranno questi due anni e mezzo che rimangono alla fine della consiliatura».

Scettico il capogruppo dello stesso partito del sindaco, il Pdl, Lorenzo Sospiri: «E' legittimo che un sindaco aspiri a ricandidarsi per continuare il programma già iniziato. Il gemellaggio con Roma è certamente importante, ma si deve pensare ai collegamenti ferroviari. Abbiamo preso atto delle proposte del sindaco, ora si passi ai fatti». Esprime apprezzamento, invece, il leader di Pescara futura Carlo Masci: «Il sindaco dimostra una voglia di fare per la città. La riqualificazione delle aree di risulta e zona portuale sono i cavalli di battaglia e noi siamo pronti a dargli una mano. Sul grattacielo non ho pregiudizi. Credo sia naturale che aspiri alla ricandidatura».

GLI IMPRENDITORI. Qualche dubbio sulla proposta di un gemellaggio con Roma emerge dalle parole del presidente della Camera di commercio Daniele Becci. «Vorrei capire meglio di cosa si tratta», sottolinea, «ma credo che un'operazione del genere sia possibile solo con l'aiuto delle associazioni di categoria. Credo che ci possa stare una ricandidatura di Mascia, ma in questi due anni e mezzo che rimangono alla fine della consiliatura deve dimostrare di passare dalle parole ai fatti».

Negativo, infine, il commento del presidente della Confcommercio Ezio Ardizzi: «Se il sindaco vuole fare una brutta figura, si ricandidi. Non sono d'accordo sulla realizzazione di un grattacielo nelle aree di risulta. Tra l'altro la configurazione geologica del terreno non lo consentirebbe». Ardizzi conclude così: «In questi mesi sono passato dalla delusione per questo sindaco, al rimpianto per quello precedente, D'Alfonso. Al di là delle vicende giudiziarie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA