giovani vandali
Pescara, sassi contro il treno in corsa, è caccia a una banda di ragazzini
Settimo caso di lanci di pietre lungo la linea Pescara-Roma, ma il macchinista vede i responsabili. Le indagini della Polfer concentrate in un’area tra Scafa, Manoppello e Torre de’ Passeri
PESCARA. È successo ancora ed è la settima volta in meno di un mese ma, in questo caso, il macchinista del treno in arrivo da Roma ha intravisto chi aveva appena lanciato quei sassi contro i vagoni. Quasi un fotogramma di pochi istanti e ha chiamato la polizia. Nel mese di marzo e all’inizio di aprile era accaduto già altre 6 volte, sempre nell’area tra Scafa, Manoppello e Torre de’ Passeri, ma in tutti i casi la segnalazione alla polizia ferroviaria era arrivata solo successivamente, quando era già troppo tardi per provare a intercettare l’autore o gli autori del gesto senza senso. Stavolta, invece, il capotreno ha visto qualcosa e non era una persona sola. Ha visto poco ma ha dato riferimenti precisi ed è un inizio per la Polfer.
È caccia a un gruppo di ragazzini, tra 16 e 18 anni, probabilmente residenti nella Val Pescara. I ragazzini sono stati anche notati da alcuni residenti e gli stessi residenti li avrebbero addirittura rimproverati dopo aver notato movimenti sospetti nei pressi della ferrovia. La Polfer vuole dare un nome e un cognome ai ragazzini che rischiano di vedersi contestata l’accusa di attentato alla sicurezza del trasporto ferroviario, reato che per i casi di flagranza prevede anche l’arresto.
La segnalazione del macchinista alla Polfer, guidata dal dirigente Davide Zaccone, è stata immediata e gli agenti sono riusciti a restringere ancora di più l’area in cui sono avvenuti i lanci: si tratta di una zona con muraglioni di cemento su cui è possibile anche sedersi, a pochi metri dai binari. È da qui, all’incirca sempre alla stessa ora, tra le 15 e le 16, che ogni volta è scattata la sassaiola con le pietre, grandi anche come un pacchetto di sigarette, che hanno rotto anche i vetri dei treni finendo a un passo dai viaggiatori. Tragedie sfiorate. L’ultima volta, invece, le pietre sono finite contro il convoglio in arrivo da Roma causando solo ammaccature. In almeno due casi, i sampietrini, poi sequestrati dalla Polfer, hanno raggiunto e spaccato la parte superiore del vetro, entrando nel vagone come proiettili: sarebbe bastato poco perché quei sassi colpissero i passeggeri seduti proprio lì. Uno di loro ha detto agli agenti di sentirsi quasi un miracolato, perché poteva finire davvero male. Infatti, nei tratti dei lanci, il treno viaggia a una velocità compresa tra i 60 e i 70 chilometri orari e, a fronte di questi numeri, una pietra lunga e larga una decina di centimetri potrebbe addirittura uccidere una persona. È per questo che la Polfer sta cercando di individuare i responsabili il più presto possibile ed evitare una possibile tragedia dettata solo dalla follia inspiegabile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA