in tribunale
Pescara, tassi e interessi ultralegali: banca deve risarcire 200mila euro
Sentenza del tribunale dà ragione a un imprenditore che aveva chiuso il conto. Il giudice aumenta la richiesta della parte lesa che voleva un risarcimento di 130 mila euro
PESCARA. Il giudice civile Sergio Casarella ha condannato una banca a restituire a un imprenditore di Pescara la somma complessiva per sorte capitale, interessi e spese di quasi 200mila euro. Il tribunale ha rilevato l'illecita applicazione da parte della banca di interessi ultralegali, della capitalizzazione trimestrale degli interessi (cosiddetto anatocismo), oltre all'illegittima applicazione delle commissioni di massimo scoperto e di tutti gli altri oneri e interessi mai pattuiti tra la banca e il cliente. «Insomma», sottolinea Gennaro Baccile, presidente onorario dell’associazione consumatori Sos Utenti che ha reso nota la sentenza senza specificare il nome della banca né dell’imprenditore, «alcune banche, oltre a truffare e ingannare i risparmiatori, hanno costantemente ingannato con illegittimi contratti anche gli imprenditori e le cifre sono di gran lunga superiori a quelle sottratte ai risparmiatori».
Il tribunale, condannando la banca alla restituzione di tutte le somme illegittimamente addebitate e richieste all'impresa correntista, ha quindi accolto le ragioni di difesa dell'ex cliente. Il contenzioso avviato nel 2010, verteva sul rapporto di conto corrente estinto in precedenza, e ha visto la nomina di un consulente tecnico da parte del tribunale, il dottor Perfetto, che ha effettuato tutti i conteggi relativi ai rapporti di conto corrente tra le parti e alle cui risultanze il giudice ha fatto riferimento per determinare le somme dovute all'impresa correntista.
La condanna inflitta dal giudice è stata addirittura maggiore rispetto a quanto inizialmente chiesto dall’imprenditore: richiesta per 130.556 euro, condanna per 145.425,80 euro, più spese legali per altri 15.455 euro, maggiorazione di interessi legali e rivalutazione monetaria per complessivi 200mila euro circa.
L'assistenza legale dell'imprenditore è stata assicurata dall'avvocato Emanuele Argento di Pescara, storico referente di zona di Sos Utenti. Baccile, che ha trasferito la sua sede da Roma a Ortona nel corso del 2015, sottolinea che la Giurisprudenza civile pescarese continua a fare scuola in Italia nel contenzioso bancario. In questa occasione, peraltro il tribunale ha sottolineato come la stessa banca ha confessato di essere debitrice di 129.828,68 euro. Sos Utenti, sottolinea Baccile, «pone in guardia la clientela bancaria da scellerati o falsi professionisti che promettono recuperi stratosferici con l'approccio delle preanalisi gratuite, ma che poi si rivelano vere e proprie truffe».