Pescara, ultima chance per il progetto del nuovo stadio
Delegazione del Comune va al ministero il 7 giugno per ottenere il via libera alla realizzazione dell’intervento bloccato
PESCARA. Il progetto di massima per il nuovo stadio Adriatico è appeso ad un filo. Mercoledì 7 giugno, una delegazione del Comune guidata dall’assessore allo sport Giuliano Diodati, si recherà nella sede del ministero dei Beni culturali, a Roma, per far esaminare gli elaborati presentati dalla società del Pescara calcio per la realizzazione della nuova opera. «Vogliamo avere una risposta definitiva se è possibile costruire il nuovo impianto sportivo», ha spiegato l’assessore, «la Soprintendenza alle belle arti e paesaggio d’Abruzzo ci doveva dare un parere che non è mai arrivato». Comune, Pescara calcio, tutte le società e gli istituti che ruotano attorno a questa operazione attendono da novembre dell’anno scorso un parere sul progetto di massima da parte della Soprintendenza. Ma l’ente che fa capo al ministero dei Beni culturali non si è più pronunciato sull’elaborato riveduto e corretto alla luce delle precedenti obiezioni presentate dai tecnici dell’ente sulla prima stesura. Forse anche perché nel frattempo il Soprintendente Francesco Di Gennaro ha lasciato l’Abruzzo e l’ente continua ad essere guidato da un dirigente ad interim.
Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha intenzione di intraprendere anche la strada legale. «Ricorreremo anche al Consiglio di Stato per far annullare la sentenza del Tar», ha rivelato l’assessore.
La sentenza, del dicembre scorso, aveva rigettato il ricorso presentato dal Comune contro l’atto della Soprintendenza con cui ha vincolato lo stadio Adriatico, bloccando così la possibilità di realizzarne uno più grande con attività commerciali, parcheggi e ristoranti, così come prevede il progetto del Pescara calcio. Il Tribunale amministrativo, in questo modo, ha confermato che lo stadio è un bene culturale.
Ma Comune e Pescara calcio sono andati avanti lo stesso e sono continuati i contatti con società e istituti di credito interessati all’operazione. Del resto, nell’ottobre e nel novembre dello scorso anno si erano svolte due importanti riunioni in cui erano state concordate le modalità di finanziamento della nuova opera. Agli incontri avevano partecipato, oltre al Comune, al Pescara calcio e alla Regione, la Lega di B, B Futura, l’Invimit (la società di investimenti immobiliari del ministero dell’Economia) e l’Istituto di credito sportivo. In quelle occasioni, l’amministrazione aveva presentato un protocollo per finanziare i lavori dal costo approssimativo di circa 40 milioni di euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha intenzione di intraprendere anche la strada legale. «Ricorreremo anche al Consiglio di Stato per far annullare la sentenza del Tar», ha rivelato l’assessore.
La sentenza, del dicembre scorso, aveva rigettato il ricorso presentato dal Comune contro l’atto della Soprintendenza con cui ha vincolato lo stadio Adriatico, bloccando così la possibilità di realizzarne uno più grande con attività commerciali, parcheggi e ristoranti, così come prevede il progetto del Pescara calcio. Il Tribunale amministrativo, in questo modo, ha confermato che lo stadio è un bene culturale.
Ma Comune e Pescara calcio sono andati avanti lo stesso e sono continuati i contatti con società e istituti di credito interessati all’operazione. Del resto, nell’ottobre e nel novembre dello scorso anno si erano svolte due importanti riunioni in cui erano state concordate le modalità di finanziamento della nuova opera. Agli incontri avevano partecipato, oltre al Comune, al Pescara calcio e alla Regione, la Lega di B, B Futura, l’Invimit (la società di investimenti immobiliari del ministero dell’Economia) e l’Istituto di credito sportivo. In quelle occasioni, l’amministrazione aveva presentato un protocollo per finanziare i lavori dal costo approssimativo di circa 40 milioni di euro.
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