i controlli
Pescara, una task force di polizia per controllare via Battisti
Dopo la rissa di sabato, il sindaco rilancia la proposta di trasferire in centro il posto fisso da Pescara Vecchia. Ma l’assessore bacchetta i negozianti
PESCARA. Il primo obiettivo è raggiunto: dopo le sedie volanti e la rissa di sabato notte, via Battisti e la movida di piazza Muzii salgono al primo posto della classifica “zone calde cittadine”. E dopo tante proteste e bracci di ferro tra residenti e amministratori, tra residenti e commercianti, arriva la proposta del sindaco, convinto che «quello che è accaduto nei giorni scorsi dimostra come l’area di piazza Muzii in questi ultimi anni si è animata in modo sensibile». L’idea, è di spostare già dal prossimo fine settimana il presidio interforze da Pescara Vecchia a piazza Muzii. Una decisione che va avallata dal comitato operativo della questura che si riunirà oggi e a cui partecipano polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale e polizia municipale, ma che di fatto, anche solo come proposta (peraltro già avanzata in passato dal primo cittadino) ufficializza il primato di una zona che nel giro di un paio d’anni ha spodestato, in termini di richiamo ma anche di problemi di ordine pubblico, la più “illustre” Pescara vecchia. Che al posto del presidio interforze conserverà, a detta del sindaco, «un ordinario servizio di vigilanza che risponde alle attuali esigenze di quella parte di città».
«È un grosso passo avanti», dice subito il portavoce del comitato spontaneo di residenti Tranquillamente Battisti, «che va nella direzione delle nostre tante richieste. Ma non basta, è necessario un tavolo di confronto perché la problematica va seminata sotto più ambiti. Dall’ordinanza in scadenza il 30 settembre, che fissa gli orari di chiusura estivi dei locali, alla riorganizzazione delle pulizie di Attiva che a fronte della chiusura imposta ai locali alle due nel fine settimana, di fatto non inizia prima delle due e 30, per andare avanti con il rumoroso lavaggio delle strade fino alle 4 del mattino. Ma comunque», conclude il residente, «finalmente hanno capito che ci serve un tavolo di confronto a cui ci presenteremo con la nostra richiesta: mettere fine agli schiamazzi a mezzanotte, week-end compreso. Tenendo conto che se ci sono dei locali che hanno la possibilità di far proseguire la serata alla clientela all’interno possono farlo. È all’esterno che deve finire».
«Gli orari vanno sicuramente rivisti in relazione alla stagione invernale», dice subito l’assessore al Commercio Giacomo Cuzzi, «ma va anche rivisto l’impegno degli esercenti per la vigilanza privata». Una sonora bacchettata dell’assessore ai titolari dei locali che «per l’estate si erano impegnati a mettere la vigilanza privata a controllare le loro pertinenze esterne e che invece questo sabato (quello appena passato ndr) non c’era. Dobbiamo capire perché. Gli accordi e le regole vanno rispettati», sottolinea Cuzzi, «se ci fosse stata la vigilanza sulla pertinenza dei locali interessati non sarebbe successo quello che è successo. Dev’essere un servizio che va a collaborare con la polizia municipale e le altre forze dell’ordine, ma se una volta ci sta e due no, non può funzionare. Le regole vanno rispettate da parte di tutti, altrimenti non si può regolamentare una zona del genere tenendo in considerazione gli interessi dei residenti e al contempo quelli di chi ha investito e a cui vanno lasciati gli strumenti di lavoro per la crescita sostenibile della zona, trasformata e rilanciata proprio dal movimento di persone che si è venuto a creare negli ultimi anni.
Con un colpo al cerchio e uno alla botte conclude il sindaco: «Si stanno valutando ulteriori misure da adottare anche nelle altre giornate infrasettimanali, che risultano di maggiore affluenza per piazza Muzii e vie limitrofe, con la speranza che non solo vengano rispettate le regole, ma che la presenza delle forze dell’ordine agisca come deterrente a episodi spiacevoli su una delle zone che potrebbe essere un buon esempio di attrattività e rilancio economico per la nostra città. Ma senza sacrificare uno dei punti forza di Pescara: il fatto di essere una città vivibile, a misura d’uomo».
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