Pescatori, arrivano i fondi per pagare i 166 dipendenti

La Regione anticipa 1 milione e 260 mila euro e i pescatori revocano la manifestazione di oggi L’assessore Febbo: «Se occorre convocheremo un consiglio regionale straordinario»

PESCARA. La Regione anticipa una porzione dei fondi del decreto sviluppo per pagare gli ammortizzatori sociali arretrati a 166 dipendenti rimasti a secco di incentivi economici. La somma è di circa 1 milione e 260 mila euro complessivi, che saranno attinti dalle risorse destinate agli armatori (3 milioni di euro approvati dal Parlamento) per venire incontro alla categoria che più di ogni altra sta soffrendo le cause della chiusura del porto e i ritardi nell’avvio delle operazioni di dragaggio. Nel 2012 i pescatori che lavorano sulle barche rimaste ferme alla banchina, hanno ricevuto solo 2 mila euro per i sette mesi di cassa integrazione: 250 euro al mese che non bastano nemmeno a pagare l’affitto e le bollette. Bloccata risulta anche l’erogazione dei sussidi per il 2013. La proposta è stata presentata ieri mattina dall’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo durante un incontro con i rappresentanti della marineria e il presidente della Provincia Guerino Testa. Il nuovo corso della politica e il via libera ricevuto dal Ministero dell’Economia ha convinto i pescatori a ritirare la manifestazione annunciata per questa mattina sotto ai palazzi di Provincia e Prefettura. Non ci saranno disagi, quindi, per i cittadini e per il traffico in città. «Ci muoveremo nel più breve tempo possibile», annuncia Febbo, seguito a ruota dal consigliere Pdl Lorenzo Sospiri: «Se occorre, convocheremo un consiglio regionale straordinario per approvare e cristallizzare la norma a stretto giro». Lunedì è in programma un incontro nella sede dell’Inps di Pescara, per chiarire dettagliatamente alcuni aspetti della proposta lanciata dalla Regione alla marineria cittadina e per quantificare le perdite e i danni derivati dall’insabbiamento dello scalo.

«Abbiamo effettuato una serie di calcoli», spiega l’assessore Febbo, «da cui è venuto fuori che per i 166 dipendenti che hanno subito i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione, spetterebbero 140 mila euro mensili: moltiplicando la somme per gli 8 mesi del 2012 e per gennaio 2013 si arriva a circa un milione e 260 mila euro. Ma la cifra esatta potremo comunicarla solo nei prossimi giorni».

«Bisogna definire», ammonisce, «le singole posizioni e le relative spettanze. Solo allora sarà attivata la procedura amministrativa per l’erogazione della cassa integrazione e, quando l'Inps concluderà l'iter burocratico e avrà materialmente i fondi a disposizione, potrà restituire alla Regione le somme anticipate». Soddisfatti Francesco Scordella, Mimmo Grosso e Giovanni Verzulli. «E' stata data una bella boccata d’ossigeno», hanno detto al termine dell’incontro, «per quelle famiglie che rappresentano l’anello debole della marineria pescarese».

Ylenia Gifuni

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