Piazzaforte, ecco il muro del bastione San Vitale
I tecnici e i componenti del tavolo tecnico Real Piazza lo individuano con il georadar vicino al rivelato ferroviario di fronte al campo Rampigna
PESCARA. Un pezzo di muro della Pescara che fu. Ieri mattina, gli specialisti e alcuni dei componenti del tavolo tecnico incaricato del progetto Real Piazza hanno individuato un tratto dell’antica piazzaforte spagnola, abbattuta e in parte seppellita negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia allo scopo di favorire lo sviluppo della città. Dovrebbe trattarsi del baluardo di nord ovest, conosciuto come bastione San Vitale. L’area è quella limitrofa al rilevato ferroviario, di fronte al lungo muro del campo Rampigna. I tecnici, nella tarda mattinata, si sono spostati proprio dentro il campo sportivo, dove hanno continuato, senza fortuna, le ricerche.
Il ritrovamento delle rovine spagnole nella vecchia Castellamare Adriatico è di per sè una grande notizia, dato che si parla di una piazzaforte realizzata nella seconda metà del ’500. Però, nessuno del team Real Piazza fa mistero della speranza di essere incappati in uno dei sotterranei di cui qualche cittadino molto avanti con gli anni conserva ancora la memoria. A Porta Nuova, dove la struttura militare si sviluppava maggiormente, vicino la rampa d’accesso al ponte di ferro, nel 1973, durante la realizzazione dell’attuale tracciato ferroviario, gli operai scoprirono un sotterraneo. Poche ore dopo, per timore che la Sovrintendenza potesse bloccare i lavori, lo richiusero. Per fortuna, l’artista Luigi Baldacci fece in tempo a scattare alcune fotografie (pubblicate sul Centro dell’11 marzo scorso). In una planimetria datata 1890 (Il Centro del 21 marzo), individuata da Licio Di Biase, nipote di Baldacci e ora delegato del Comune nel tavolo tecnico Real Piazza, è indicato il punto preciso di uno degli accessi ai sotterranei.
Tornando alla frenetica giornata di ieri, il georadar, che “vede” a circa 2 metri di profondità, non è riuscito a trovare cose importanti al Rampigna. Forse andrà meglio la prossima settimana, quando il team tornerà in azione con uno strumento capace di ispezionare il terreno fino a una decina di metri di profondità. Se non ci saranno complicazioni, a metà novembre potranno cominciare i primi scavi dove è stato individuato quello che sembra essere il bastione San Vitale. Oltre a Di Biase, ieri erano presenti al sopralluogo Silvano D’Agostino (Sovrintendenza archeologica regionale), Giulio De Collibus (Museo delle Genti), Enrico Siena (Archeoclub) e Claudio Varagnoli (Facoltà di Architettura), tutti componenti del tavolo tecnico denominato Real Piazza che, tra gli scopi annunciati, ha la restituizione alla città di quel che resta dell’imponente struttura difensiva del Regno di Napoli prima e del Regno delle Due Sicilie poi.
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