viale Regina Margherita

Pini tagliati, i residenti esultano dopo lo stop: pista per le bici inutile

Dopo lo stop della Soprintendenza gli abitanti contestano il progetto: «Dagli anni Ottanta ci dicono che quelle piante sono malate, ma non è vero»

PESCARA. Alla fine hanno dovuto desistere: gli operai, ieri al lavoro per tagliare i pini in viale Regina Margherita, sono stati costretti a fermarsi di fronte alla barriera di alcuni residenti e attivisti. Una decisione presa dopo una telefonata fatta in Comune, nella quale hanno chiesto lumi sul da farsi. E dal Comune, hanno riferito gli operai, è stato detto loro di sospendere le operazioni di taglio.

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Quella di ieri è stata una mattinata non senza qualche attimo di tensione, soprattutto di fronte al pino posto davanti a villa Montani, sorta nel 1897, a qualche metro a nord dell’edicola dei giornali, su quella che molti, nomen omen, chiamano viale dei pini. Un pino che avrebbe dovuto essere abbattuto, come gli altri 6 che lo hanno preceduto, e che ieri però è rimasto in vita dopo l’opposizione di tre cittadini, che si sono frapposti tra l’albero e i tecnici pronti all’intervento. Il tutto, mentre nella zona che corrisponde all’ingresso del parco Florida, cittadini e politici si radunavano (si sono visti l’ex sindaco Luigi Albore Mascia, Carlo Masci e Ricardo Chiavaroli, tutti e tre del centrodestra, e Antonio Natarelli, del Pd, e Maurizio Acerbo, di Rifondazione comunista), con due funzionari della Sovrintendenza delle Belle Arti e Paesaggi in Abruzzo, giunti per un sopralluogo, a scattare foto.

Urla, rivolte agli operatori, colpevoli solo di essere lì a svolgere il proprio lavoro, sono poi arrivate da una residente della zona: «Dovreste fare obiezione di coscienza, andate via», ha gridato loro una donna agli incaricati dal Comune venuti ad eseguire un incarico municipale, mentre nel frattempo passa una donna in bicicletta che a sua volta rimprovera la donna che stava inveendo contro gli operai, facendole osservare che si devono preservare «i passanti dalla caduta degli alberi».

Fatto sta che l’iniziativa del Comune di tagliare i pini, non è piaciuta ai cittadini che sono intervenuti in viale Regina Margherita. Domenico Valente, presidente dell’associazione Italia Nostra, ha ricordato «il convegno che si è tenuto al museo Vittoria Colonna il 21 marzo scorso, per conoscere il patrimonio urbano», mentre Piero Ferretti, della medesima associazione, «se da un lato l’incolumità dei cittadini deve essere salvaguardata», ha sottolineato riferendosi ai rischi di caduta degli alberi, motivi i quali hanno indotto il Comune a decidere per il taglio (ora sospeso dalla Sovrintendenza competente), «dall’altro bisogna tutelare il paesaggio». Anche Antonio Russo fa dei distinguo: «Le piste ciclabili vanno bene», osserva ricordando l’intento dell’amministrazione comunale, «ma gli alberi non vanno toccati. A Cattolica», racconta l’uomo, tanto per proporre una soluzione ai rizomi che si formano sul manto stradale, provocati dalle radici degli alberi, «hanno piantato dei pini che non sollevano il pavimento». Piera Zechini, invece, una residente, obietta che gli alberi che il Comune ha deciso di tagliare, non siano malati: «Dalla sezione di un albero abbattuto», rimarca Zechini, «si vede invece che è sano».

Soddisfazione per la sospensione dei tagli degli alberi è stata espressa da Gaetano Carboni che abita proprio dietro all’albero difeso ieri dai cittadini: «Siamo contenti», ha sottolineato, «e dire che noi che abitiamo qui, a villa Montani, questi pini li abbiamo visti crescere». Monica Verrocchio, un’altra residente, rammenta che «volevano tagliare gli alberi già dagli anni ’80, in una zona qui vicino. All’epoca dissero che erano malati», prosegue, «ma poi non li tagliarono e sono ancora lì, sani. Ora, per questi altri alberi, dicono che rompono il pavimento». «Dopo la questione del mare inquinato, la volontà di introdurre una tassa di soggiorno. E ora il taglio dei pini. Ce n’è sempre una nuova», osserva Simonetta Miniaci, «io risiedo qui da 53 anni e non avverto poi l’esigenza di una pista ciclabile». Pericolosa sarebbe la pista ciclabile, nota Annarita Cerignano, «soprattutto per i bambini, visto che ci sono delle strade che la incrociano», a cui si aggiunge Alessandro Fratini, titolare dell’edicola vicino al pino scampato al taglio. «La pista ciclabile», dice, «danneggerebbe il commercio».

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