l’addio al grande designer torinese
Pininfarina, il funerale made in Montesilvano
MONTESILVANO. Sono stati contattati da una ditta di Modena perché titolari di una rara Maserati firmata da Pininfarina e poi trasformata in un carro funebre. C’era anche un pezzo d’Abruzzo, ieri...
MONTESILVANO. Sono stati contattati da una ditta di Modena perché titolari di una rara Maserati firmata da Pininfarina e poi trasformata in un carro funebre.
C’era anche un pezzo d’Abruzzo, ieri mattina a Torino, in una chiesa gremita per l’ultimo saluto a Sergio Pininfarina, il designer e senatore a vita scomparso a 85 anni.
Sono stati i fratelli Paolo e Marco Verrocchio, delle omonime onoranze funebri di Montesilvano, a trasportare il feretro dello storico designer e presidente d’onore della casa automobilistica.
Alcuni anni fa, i fratelli Verrocchio hanno acquistato una Maserati modello Quattro porte che hanno, poi, trasformato in carro funebre: la macchina, per il suo pregio, è stata scelta proprio dalla famiglia per accompagnare l’ultimo viaggio dell’imprenditore torinese.
Appartiene alla ditta Verrocchio, infatti, l’unica Maserati presente in Abruzzo – nel mondo ci sono una cinquantina di modelli – che è stata disegnata nel 2003 dall’imprenditore torinese e acquistata successivamente dai Verrocchio.
Nel carro funebre è voluto entrare anche il figlio di Pinfarina, Paolo, prima di partecipare alla funzione nell’affollattisima chiesa dei Santi Angeli Custodi.
Ai lati dell’altare erano poste le corone inviate dalla presidenza della Repubblica, dal Senato e il gonfalone della Ferrari.
A celebrare la funzione è stato l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e moltissime sono state le personalità che si sono strette attorno alla moglie Giorgia, ai figli Paolo e Lorenza, alla vedova di Andrea Cristina, ai nipoti: il sindaco di Torino, Piero Fassino, Emma Bonino in rappresentanza del Senato, Cesare Romiti, il presidente di Bnl Luigi Abete, Giorgetto Giugiaro e il figlio Fabrizio, Lilli Bertone e il presidente della Compagnia San Paolo, Sergio Chiamparino.
«È un esempio da imitare. Dobbiamo prendere esempio da uomini come lui perché in questo momento di crisi economica, di sistema e di stili di vita non siano solo i più poveri a pagare», ha detto l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che ha concelebrato l’omelia con numerosi sacerdoti tra cui don Luigi Ciotti.
E proprio ieri il Wall Street Journal ha pubblicato in prima pagina una grande foto del feretro di Pininfarina circondato da alcune delle auto più belle e sotto il titolo: «Addio al Maestro del design automobilistico».
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