Polemiche e multe nel giorno di festa
La rabbia della marineria per il mancato dragaggio e le multe salate a causa del 66° trofeo Matteotti
PESCARA. Tradizione, sport, rabbia e polemiche. La domenica pescarese, caratterizzata dalla festa di Sant’Andrea e dal 66° trofeo Matteotti di ciclismo, ha soddisfatto molti e fatto arrabbiare tanti e, come era facile da prevedere, non è riuscita a cancellare le negatività che accompagnano le grandi manifestazioni. La mancata uscita per mare della statua del Santo, tradizione avviata alla fine del 1800, ha esacerbato gli animi di una marineria fiaccata dai problemi legati al mancato dragaggio del porto-canale. Dal Borgo si è alzata una voce, quella di Anna Palestini, che ha trovato tantissimi consensi. «Vengo da una famiglia di pescatori di cui vado orgogliosa e mi è venuto un groppo alla gola vedendo la statua di Sant’Andrea a terra per colpa del mancato dragaggio del porto. Non si tratta solo di una tradizione, qui stiamo parlando di un’intera marineria che non sa più dove sbattere la testa per campare. Qualcuno deve chiedere perdono per il male che ci stanno facendo. Mio padre Francesco, pescatore che non smetterò mai di rimpiangere, diceva: “quando il terrazzano mette piede sulla barca, si rivolta il mare”. E aveva ragione: nessuno dei nostri politici, uomini di terra, sa cosa sono il mare e la pesca ed ecco le conseguenze: il porto è infangato e le barche grandi non possono prendere il largo. Ma ci rendiamo conto ? Noi siamo la storia e l’economia di questa città e ne abbiamo le tasche piene di promesse false e chiacchiere inutili».
Al centro di Pescara, invece, la giornata del grande ciclismo è cominciata con una raffica di sanzioni: 66 multe per divieto di sosta e 30 rimozioni. «Contesto l’operato dei vigili», ha detto Angelo Di Marco. «Mi hanno prelevato all’alba la macchina parcheggiata su viale Bovio. È vero che c’era il divieto di sosta, però mancava il riferimento orario e io, come sempre in casi simili, la sera ho parcheggiato e alle 7 sono sceso già per spostare la macchina, in modo da liberare il tracciato della corsa che, comunque, sarebbe iniziata molto più tardi. Invece, l’auto non c’era. Dovrò pagare all’incirca 140 euro di multa. Farò ricorso. E con me tanti altri cittadini . E sia chiaro che non ce l’ho con i ciclisti nè, tantomento, con i loro tifosi. Il Comune ha approfittato dell’evento sportivo per fare cassa alla nostre spalle. È ingiusto».
I problemi della marineria sono stati evidenziati anche dall’assessore Vincenzo Serraiocco a margine della processione. «Aver dovuto fermare per un anno la storica processione in mare della statua di Sant'Andrea è stato un dolore non solo per la marineria o per un quartiere, ma per l'intera città di Pescara e soprattutto per l'amministrazione comunale che sta lottando da tre anni per riuscire a fare un dragaggio già finanziato, ma sino a oggi bloccato da autorità esterne al Comune stesso. Ma quello con la sfilata delle barche in mare è solo un appuntamento rimandato al 2013, quando il corteo sarà ancora più bello, più festoso di prima, perché avremo restituito il porto alla sua città».(m.c.)
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