Poliziotto sott’accusa per corruzione
Gli accertamenti sono scattati dopo le segnalazioni dei colleghi dell’ufficio Immigrazione. Nei guai anche l’addetta di un Patronato
PESCARA. Un poliziotto dell’ufficio Immigrazione della Questura di Pescara è indagato per corruzione. Insieme con lui, da quanto si riesce a ricostruire, anche l’addetta di un Patronato. Per ora è questo l’esito delle indagini dirette dal dirigente della squadra mobile Dante Cosentino e coordinate dal pm Anna Benigni.
Tutto è iniziato alcuni mesi fa, dopo la segnalazione partita dallo stesso ufficio in cui lavora il poliziotto indagato, Liborio De Simone.
Sono stati proprio i suoi colleghi a notare giorno dopo giorno situazioni e comportamenti non del tutto limpidi da parte sua, tanto da ritenere di dover segnalare quelle circostanze a chi di dovere.
È seguito l’approfondimento di quelle segnalazioni il cui esito è stato portato all’attenzione della Procura che ha poi dato il via a tutta l’attività investigativa vera e propria.
Indagini durate mesi e indirizzate a verificare i comportamenti del poliziotto, unico componente dell’ufficio Immigrazione nei cui confronti è stata poi formulata l’accusa di corruzione. E ieri, nei suoi confronti è scattata la doppia perquisizione: a casa e sul posto di lavoro, all’interno dell’ufficio Immigrazione di via Pesaro. Perquisizioni eseguite dagli stessi poliziotti previa notifica del decreto, disposta dall’autorità giudiziaria. Con De Simone risulterebbe indagata anche una seconda persona, un’addetta al Patronato, nei cui confronti sono in corso ulteriori accertamenti. Si tratta ora di ricostruire la vicenda in base a quanto riscontrato e anche a quanto emerso nel corso delle perquisizioni di ieri. Di certo, si tratta di un caso isolato all’interno della Questura, evidenziato e attenzionato sul nascere dagli stessi colleghi del poliziotto che sicuramente avrà modo di fornire la sua versione dei fatti. (cr.pe.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutto è iniziato alcuni mesi fa, dopo la segnalazione partita dallo stesso ufficio in cui lavora il poliziotto indagato, Liborio De Simone.
Sono stati proprio i suoi colleghi a notare giorno dopo giorno situazioni e comportamenti non del tutto limpidi da parte sua, tanto da ritenere di dover segnalare quelle circostanze a chi di dovere.
È seguito l’approfondimento di quelle segnalazioni il cui esito è stato portato all’attenzione della Procura che ha poi dato il via a tutta l’attività investigativa vera e propria.
Indagini durate mesi e indirizzate a verificare i comportamenti del poliziotto, unico componente dell’ufficio Immigrazione nei cui confronti è stata poi formulata l’accusa di corruzione. E ieri, nei suoi confronti è scattata la doppia perquisizione: a casa e sul posto di lavoro, all’interno dell’ufficio Immigrazione di via Pesaro. Perquisizioni eseguite dagli stessi poliziotti previa notifica del decreto, disposta dall’autorità giudiziaria. Con De Simone risulterebbe indagata anche una seconda persona, un’addetta al Patronato, nei cui confronti sono in corso ulteriori accertamenti. Si tratta ora di ricostruire la vicenda in base a quanto riscontrato e anche a quanto emerso nel corso delle perquisizioni di ieri. Di certo, si tratta di un caso isolato all’interno della Questura, evidenziato e attenzionato sul nascere dagli stessi colleghi del poliziotto che sicuramente avrà modo di fornire la sua versione dei fatti. (cr.pe.)
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