«Polveri alte, lo stop alle auto non basta»

L’ambientalista De Sanctis: «Il blocco del traffico va regolamentato». Blasioli e Di Pietrantonio (Pd): «Servono altre misure»

PESCARA. «Lo stop al traffico va bene per ridurre lo smog, ma va organizzato in tempo e con delle regole». L’ambientalista Augusto De Sanctis commenta così la decisione dell’amministrazione comunale di ricorrere ancora una volta ai blocchi del traffico per cercare di ridurre le micropolveri nell’aria che hanno raggiunto di nuovo picchi altissimi. Venerdì scorso, in viale Bovio si sono registrati 79 microgrammi per metro cubo, contro il limite massimo di 50 stabilito dalla legge; 70 in via Sacco; 65 in via Firenze e in piazza Grue; 61 nella zona del teatro d’Annunzio. Domani ci sarà una riunione in Comune tra l’assessore Fiorilli e i tecnici per decidere come e quando chiudere la città al traffico.

«Il Pm10, cioè le micropolveri è uno degli inquinanti più pericolosi per la salute umana», spiega De Sanctis, «un’importante rivista scientifica, Lancet oncology, del luglio scorso, collega il Pm10 a vari casi di cancro ai polmoni. Inoltre, l’Agenzia Onu Arc ha classificato le emissioni dei motori diesel tra le sostanze inquinanti più cancerogene. Tutto questo certifica il grave danno sanitario che possono causare le micropolveri e fa salire il livello di responsabilità degli amministratori locali».

Secondo De Sanctis, la chiusura della città alle auto «può essere efficace per ridurre le polveri, ma deve essere ben gestita, altrimenti si rischia addirittura di aumentare il traffico. Il blocco va pianificato, non si può ragionare dall’oggi al domani. I cittadini devono sapere mesi prima quando scatteranno i divieti, magari con dei dépliant e deve essere organizzato il trasporto pubblico. Tutto dovrebbe essere fatto come per i piani di emergenza per i terremoti e per le alluvioni».

De Sanctis sostiene, comunque, che c’è stato in questi anni un miglioramento della qualità dell’aria. «C’è stata una riduzione delle micropolveri clamorosa in via Sacco», fa notare, «riduzione che coincide di fatto con la diminuzione del traffico dovuto alla crisi economica e con la chiusura di alcuni opifici, tra cui il cementificio».

Anche per il consigliere del Pd Antonio Blasioli, «gli ultimi dati dell’Arta descrivono una situazione allarmante per la nostra città. Dimostrano come sia il traffico la fonte principale dell’inquinamento». «È il modello di mobilità a mandare in crisi la qualità dell’aria della nostra città», osserva Blasioli, «e il modello non viene cambiato continuando a rispondere con misure tipiche di una logica emergenziale. Un problema complesso non può continuare ad essere affrontato con targhe alterne o con blocchi estemporanei della circolazione e, ancora meno, con i blocchi di mezza strada, come avviene in viale Regina Margherita». «Per scoprire che non servono a nulla», prosegue il consigliere, «sarebbe sufficiente prendersi la briga di leggere i dati dell’inquinamento dopo le domeniche ecologiche».

Dello stesso tenore le dichiarazioni del capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio. «È evidente», afferma «che il livello di inquinamento dell’aria, registrato in questi giorni a Pescara determinato soprattutto dall’aumento delle micropolveri Pm10, è determinato da più fattori anche dalle condizioni atmosferiche, come dicono alcuni esperti. Ma sicuramente è il risultato di una gestione del traffico veicolare cittadino assolutamente inadeguata, improvvisata e occasionale da parte di questa amministrazione comunale. Negli ultimi anni il traffico è diminuito del 25-30 per cento a causa della crisi, ma si continuano ad avere livelli così elevati di inquinamento. Ciò dimostra l’inefficienza di questa amministrazione nella gestione del traffico».

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