Porte storiche di Penne Via libera al restauro
Valorizzazione del centro storico, la giunta ha deliberato 140mila euro Il sindaco: l’obiettivo è rendere la città un luogo di destinazione turistica
PENNE. Un intervento complessivo di 140mila euro mirato al recupero e alla valorizzazione del centro storico di Penne. Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Ferrante, e del consigliere comunale con delega al Centro storico, Camillo Savini, la giunta comunale ha deliberato cinque interventi mirati al restauro delle porte storiche cittadine, da Capo (o Santa Croce) e dei Conci-Portella, del bastione lato sud situato nei pressi del Santuario della Madonna della Libera, il restauro del monumento ai Martiri pennesi in piazza XX Settembre e la bonifica del muro di ingresso del Chiostro di San Domenico, attuale sede del Municipio.
Con ulteriori risorse economiche saranno inoltre acquistati arredi per migliorare piazza Luca da Penne. I fondi sono stati erogati dal Masterplan Abruzzo. Le porte storiche della città di Penne sono dei veri e propri simboli della grandezza del passato della città del mattone. Oggi le Porte più conosciute sono quelle di San Francesco e di Porta Ringa, ma ve ne sono di altrettanto importanti. Porta Ringa, antico accesso all’arengo, è stata edificata dalle fondamenta dal barone Diego Aliprandi nel 1846. Porta da Capo, oggi conosciuta come Porta di Santa Croce dopo l’insediamento dei passionisti nel 1847, è detta anche Porta di Sant’Erasmo o Porta Teramo. La Portella, per gli storici meglio conosciuta con il nome di Porta dei Conci, anche detta dei Ferrari, è un arco ogivale in pietra risalente al secolo XIV. Porta di San Francesco, dedicata al patrono della città, fu eretta nel 1780 su disegno dell’Architetto Di Sio e oggi è il biglietto da visita principale della città di Penne, la fotografia più richiesta dai turisti che arrivano sia dal versante pescarese che da quello chietino. «Il nostro obiettivo è rendere accogliente la città», sottolinea il sindaco Mario Semproni, «da subito intendiamo avviare un percorso mirato a rendere Penne un luogo di destinazione turistica. L’ufficio tecnico sta lavorando al bando europeo per affidare la progettazione che dovrà recuperare l’area della Portella, abbiamo a disposizione cinque milioni di euro, fondi già erogati dal ministero dell’Interno».
«Con le economie dell’appalto», conclude Semproni, «andremo a recuperare anche un luogo della città, nel centro storico, dove poter svolgere le attività culturali». I progetti, che sono stati inviati alla Regione, nei prossimi giorni saranno messi nero su bianco attraverso la sottoscrizione della convenzione per attivare la gara di appalto.
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Con ulteriori risorse economiche saranno inoltre acquistati arredi per migliorare piazza Luca da Penne. I fondi sono stati erogati dal Masterplan Abruzzo. Le porte storiche della città di Penne sono dei veri e propri simboli della grandezza del passato della città del mattone. Oggi le Porte più conosciute sono quelle di San Francesco e di Porta Ringa, ma ve ne sono di altrettanto importanti. Porta Ringa, antico accesso all’arengo, è stata edificata dalle fondamenta dal barone Diego Aliprandi nel 1846. Porta da Capo, oggi conosciuta come Porta di Santa Croce dopo l’insediamento dei passionisti nel 1847, è detta anche Porta di Sant’Erasmo o Porta Teramo. La Portella, per gli storici meglio conosciuta con il nome di Porta dei Conci, anche detta dei Ferrari, è un arco ogivale in pietra risalente al secolo XIV. Porta di San Francesco, dedicata al patrono della città, fu eretta nel 1780 su disegno dell’Architetto Di Sio e oggi è il biglietto da visita principale della città di Penne, la fotografia più richiesta dai turisti che arrivano sia dal versante pescarese che da quello chietino. «Il nostro obiettivo è rendere accogliente la città», sottolinea il sindaco Mario Semproni, «da subito intendiamo avviare un percorso mirato a rendere Penne un luogo di destinazione turistica. L’ufficio tecnico sta lavorando al bando europeo per affidare la progettazione che dovrà recuperare l’area della Portella, abbiamo a disposizione cinque milioni di euro, fondi già erogati dal ministero dell’Interno».
«Con le economie dell’appalto», conclude Semproni, «andremo a recuperare anche un luogo della città, nel centro storico, dove poter svolgere le attività culturali». I progetti, che sono stati inviati alla Regione, nei prossimi giorni saranno messi nero su bianco attraverso la sottoscrizione della convenzione per attivare la gara di appalto.
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