Porto, la Camera dice sì ai 12 milioni Via al dragaggio
PESCARA. Passa alla Camera il decreto sviluppo e i 12 milioni di euro per il porto di Pescara diventano finalmente legge. Ieri mattina è stato approvato a Roma il provvedimento che prevede l’invio di...
PESCARA. Passa alla Camera il decreto sviluppo e i 12 milioni di euro per il porto di Pescara diventano finalmente legge. Ieri mattina è stato approvato a Roma il provvedimento che prevede l’invio di 9 milioni di euro per completare il dragaggio dello scalo insabbiato e di altri 3 milioni di aiuti economici per la marineria cittadina che da più di 300 giorni è stata costretta a tenere le barche ferme alla banchina. Inoltre il deputato abruzzese Daniele Toto (Futuro e libertà per il terzo polo) rende noto che la consegna dei lavori per scavare i primi 200mila metri cubi di materiali dai fondali del porto alla ditta romana Sidra (Società italiana dragaggi) è stata fissata a lunedì 17. Una settimana di ritardo, dunque, rispetto alla tabella di marcia iniziale e una nuova apprensione per i pescatori e gli armatori che da diverse settimane si sono barricati nel gazebo sul lungofiume Paolucci. Se tutto dovesse andare secondo i piani, le navi della Sidra per portare i fanghi in Belgio dovrebbero approdare nel capoluogo adriatico prima dell’avvio delle vacanze, in modo da favorire la riapertura dello scalo per fine febbraio. «L'uscita dal tunnel è stata lunga e faticosa, ma ora la marineria può tirare un sospiro di sollievo», dice il deputato del Pd Vittoria D'Incecco dopo il via libera definitivo da parte della Camera al decreto sviluppo. «Con la conversione in legge del decreto abbiamo assicurato i fondi per il dragaggio del fiume Pescara e gli indennizzi. Dopo mesi e mesi di paralisi dello scalo la situazione si è finalmente sbloccata. Mi auguro adesso che i lavori prendano il via il più presto possibile e che procedano in maniera spedita per consentire la ripresa delle attività e per restituire serenità e certezze ai pescatori, alla città e alle imprese duramente provate sul piano sociale ed economico da una vicenda lunga e drammatica». Soddisfatto, dopo le perplessità dei giorni scorsi, anche il sindaco Luigi Albore Mascia, che ha parlato di «un’assunzione di responsabilità da parte del Governo che non ha tradito gli impegni assunti con quelle categorie che attendevano quei fondi come acqua nel deserto e non ha tradito neanche Comune, Regione, Provincia, che ritengono quelle somme fondamentali». (y. g.)
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