Porto, mattina di protesta rimosso blocco sull'asse attrezzato
Il sottosegretario all'Ambiente, Giampiero Catone, ha annunciato di aver convocato un incontro per lunedi' alle 10.30, in prefettura per' "trovare una soluzione adeguata e individuare una linea di condotta. Le possibili soluzioni sono due: si puo' decidere cioe' di versare a mare i fanghi dragati o di portarli altrove"
PESCARA. Nuova mattinata di protesta della marineria per il mancato dragaggio del porto. I pescatori hanno nuovamente occupato le rampe d'accesso all'asse attrezzato per diverse ore. Solo dopo l'ordinanza per la chiusura del porto ad una serie di imbarcazioni firmata dal comandante della Capitaneria di porto Pietro Verna i marittimi hanno rimosso il blocco.
Intanto il sottosegretario all'Ambiente, Giampiero Catone ha annunciato di aver convocato un incontro per lunedi' alle 10.30, in prefettura per' "trovare una soluzione adeguata e individuare una linea di condotta. Le possibili soluzioni sono due", ha spiegato Catone alla presenza del prefetto, Vincenzo D'Antuono, e delle autorita' cittadine e provinciali nonche' del comandante della Capitaneria di Porto Pietro Verna, "si puo' decidere cioe' di versare a mare i fanghi dragati o di portarli altrove. Ma si deve sapere quanto si deve dragare, senza dare i numeri a lotto, e a seconda della quantita' si capira' dove si puo' trasportare il fango".
"Per muoversi", ha chiarito Catone, "e' necessario l'esito degli accertamenti tecnici, che richiede del tempo. All'incontro di lunedi' ci saranno anche i rappresentanti delle "tre direzioni del ministero, il che vuol dire che una volta tanto il ministero viene qui e non il contrario" - ha detto sempre il sottosegretario annunciando la "massima collaborazione anche della Procura, che ascoltera' tutto quello che c'e' da ascoltare". Catone ha spiegato che "c'e' la volonta di fare del porto di Pescara un sito di interesse nazionale, essendo questa l'unica regione d'Italia che non ha l'autorita' portuale". Catone ha fatto notare che la situazione del porto, ormai al collasso, "si trascina da anni ed e' arrivato il momento di prendere una decisione risolutiva per oggi e per il futuro.
Il problema si doveva risolvere in passato, di certo non si risolve per l'emergenza di un momento. Le responsabilita' forse le abbiamo tutti ma non e' questo che vogliamo sapere oggi". Il rinvio a lunedi' ha fatto scattare una nuova protesta della marineria, che e' tornata ad occupare l'asse attrezzato all'altezza di piazza Italia, bloccando il transito delle auto. Uno dei rappresentanti della categoria ha detto senza mezzi termini che di chiacchiere ne hanno "fin sopra i capelli" e un collega ha invitato gli amministratori a "vergognarsi", definendoli "ladri". "Si parla da mesi di questo problema e oggi ci sentiamo dire che servono altre analisi" - hanno aggiunto abbandonando l'incontro con Catone.
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Intanto il sottosegretario all'Ambiente, Giampiero Catone ha annunciato di aver convocato un incontro per lunedi' alle 10.30, in prefettura per' "trovare una soluzione adeguata e individuare una linea di condotta. Le possibili soluzioni sono due", ha spiegato Catone alla presenza del prefetto, Vincenzo D'Antuono, e delle autorita' cittadine e provinciali nonche' del comandante della Capitaneria di Porto Pietro Verna, "si puo' decidere cioe' di versare a mare i fanghi dragati o di portarli altrove. Ma si deve sapere quanto si deve dragare, senza dare i numeri a lotto, e a seconda della quantita' si capira' dove si puo' trasportare il fango".
"Per muoversi", ha chiarito Catone, "e' necessario l'esito degli accertamenti tecnici, che richiede del tempo. All'incontro di lunedi' ci saranno anche i rappresentanti delle "tre direzioni del ministero, il che vuol dire che una volta tanto il ministero viene qui e non il contrario" - ha detto sempre il sottosegretario annunciando la "massima collaborazione anche della Procura, che ascoltera' tutto quello che c'e' da ascoltare". Catone ha spiegato che "c'e' la volonta di fare del porto di Pescara un sito di interesse nazionale, essendo questa l'unica regione d'Italia che non ha l'autorita' portuale". Catone ha fatto notare che la situazione del porto, ormai al collasso, "si trascina da anni ed e' arrivato il momento di prendere una decisione risolutiva per oggi e per il futuro.
Il problema si doveva risolvere in passato, di certo non si risolve per l'emergenza di un momento. Le responsabilita' forse le abbiamo tutti ma non e' questo che vogliamo sapere oggi". Il rinvio a lunedi' ha fatto scattare una nuova protesta della marineria, che e' tornata ad occupare l'asse attrezzato all'altezza di piazza Italia, bloccando il transito delle auto. Uno dei rappresentanti della categoria ha detto senza mezzi termini che di chiacchiere ne hanno "fin sopra i capelli" e un collega ha invitato gli amministratori a "vergognarsi", definendoli "ladri". "Si parla da mesi di questo problema e oggi ci sentiamo dire che servono altre analisi" - hanno aggiunto abbandonando l'incontro con Catone.
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