Porto Pescara, aut aut dei marinai alla Regione "Ventiquattro ore di tempo per sbloccare i fondi"
Il nodo sulla cassa integrazione, i pescatori minacciano di tornare in strada. Quagliariello (Pdl) assicura: "Dragaggio in 70 giorni, ripascimento dopo l’estate"
PESCARA. I marinai hanno dato alla Regione altre 24 ore di tempo, minacciando di riprendere la protesta, catapultarsi nuovamente sull’Asse attrezzato e bloccare la città. A un giorno esatto dal tavolo convocato in Comune, i consiglieri regionali di destra e sinistra sono d’accordo sullo stanziamento di 450mila euro per le imprese di pesca e 200mila euro per gli operatori del porto, operando una variazione di bilancio, ma a bloccare i lavori dell’aula è l’ostruzionismo. La parte iniziale del finanziamento serve a coprire i mancati incassi relativi al fermo pesca per i mesi di marzo e aprile. Il passo successivo è l’erogazione dei 700mila euro per la cassa integrazione in deroga del 2013 e gli arretrati del 2012 (600mila euro al mese per ottobre, novembre e dicembre che non sono ancora stati versati a 60 dipendenti).
«L’impegno di spesa è pronto», annuncia Lorenzo Sospiri, consigliere regionale e comunale del Pdl, tra i promotori dell’accordo di martedì sera con i pescatori, «ma è condizionato da una serie di fattori. Carlo Masci ha già preparato la bozza per ottenere l’anticipo delle somme prelevandole dai 3 milioni di euro del decreto sviluppo. Ora spetta all’Inps, attraverso il presidente Pino Mauro, verificare che i marinai di Pescara rientrino tra le categorie che beneficiano della cassa integrazione». Una volta versate le somme, poi, l’Inps sarà rimborsata dalla Regione al momento in cui riceveremo i soldi del decreto sviluppo».
Anche il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, sollecitato telefonicamente dal presidente della Provincia di Guerino Testa, interviene sulla vicenda, parlando di «nodi comunitari e previdenziali» che devono essere sciolti e garantendo di risolvere con tempestività sia la questione degli ammortizzatori sociali e sia lo stop al fermo biologico estivo.
I 12 giorni di ritardo nell’avvio del dragaggio, rispetto all’ultima stima fornita dal sottosegretario Guido Improta, secondo Quagliariello sono dovuti «al riscontro delle analisi che hanno registrato un’alta percentuale di fango, con la conseguente necessità di stoccaggio che posticiperà il ripascimento a dopo la stagione estiva per non creare nocumento alla balneazione». «Ho preso contatto», ha aggiunto Quagliariello, «con il ministro Passera e con il presidente Inps Antonio Mastropasqua. Il sottosegretario Improta ha garantito l'arrivo di una nuova draga entro giovedì, in modo da completare il dragaggio in 65-70 giorni. Al termine del dragaggio il porto di Pescara potrà usufruire di una darsena commerciale di 6,5 metri di profondità, che consentirà un aumento delle sue potenzialità senza interferire con la marineria»
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