Primarie, 7 nomi per il centrosinistra
Contestata la candidatura presentata all'ultimo minuto da Di Stefano
MONTESILVANO. Saranno in 7 a partecipare alle primarie per la selezione del candidato sindaco del centrosinistra che si terranno il 15 gennaio. Per l'Idv correrà il consigliere provinciale Attilio Di Mattia. Il Psi sostiene il giornalista Pino Costa, mentre il Sel presenta Paolo Di Girolamo. Più frammentata la situazione nel Pd. Sono 4 i candidati che, pur non essendo iscritti, si riconoscono nel partito: l'ex Ds Nino D'Annunzio, l'ex dirigente enti locali Candeloro Forestieri, l'architetto Marco Volpe e il consigliere comunale Gabriele Di Stefano.
Una candidatura, questa, presentata una manciata di minuti prima della scadenza del termine ultimo (fissato alle 13 di ieri).
L'arrivo di Di Stefano ha riacceso vecchi contrasti portando a uno scambio di battute al vetriolo tra il consigliere e alcuni esponenti del Pd che lo hanno accusato di aver tenuto in piedi la giunta di Pasquale Cordoma astenendosi dal voto di bilancio 2010.
«Pensavo a un'accoglienza fraterna», ha commentato Di Stefano, «invece mi sono accorto di non essere gradito». Ancora screzi tra i democratici, gli stessi che hanno portato al ritiro dalle primarie dell'ex assessore provinciale Vincenzo Fidanza che starebbe pensando di lasciare il partito. Una decisione su cui pesa il lancio della candidatura di Volpe, nata da una serie di incontri informali che avrebbero spostato gli equilibri del partito da Fidanza a favore del giovane architetto. Prova a ricucire lo strappo il segretario provinciale del Pd, Antonio Castricone: «Fidanza è uno dei fondatori del Pd e un militante che ha dato un grande contributo al centrosinistra. Ha la massima stima dei vertici e della dirigenza locale. Lo invito a non prendere decisioni a caldo: le elezioni possono creare malcontento, ma non può essere questo a cancellare un'esperienza come la sua». I Giovani democratici hanno annunciato che sosterranno Volpe. «Rispecchia la nostra idea di candidato», dice Vincenzo D'Ercole, segretario del movimento giovanile del Pd, «abbiamo sempre detto che volevamo un giovane non per l'anagrafe, ma per la politica».
Le polemiche che nei giorni scorsi hanno riguardato il centrosinistra lasciano qualche strascico anche nel Sel. Dopo aver abbandonato il circolo di Montesilvano, Giuseppe Nardinocchi torna alla carica e denuncia le presunte irregolarità che si sarebbero verificate nel corso dell'assemblea che ha scelto come candidato alle primarie Di Girolamo preferendolo a Tino Di Febo.
Continua, infine, la battaglia antiprimarie di Rifondazione comunista che denuncia il «ritorno di appetiti e delle solite logiche che hanno governato la città».
Una candidatura, questa, presentata una manciata di minuti prima della scadenza del termine ultimo (fissato alle 13 di ieri).
L'arrivo di Di Stefano ha riacceso vecchi contrasti portando a uno scambio di battute al vetriolo tra il consigliere e alcuni esponenti del Pd che lo hanno accusato di aver tenuto in piedi la giunta di Pasquale Cordoma astenendosi dal voto di bilancio 2010.
«Pensavo a un'accoglienza fraterna», ha commentato Di Stefano, «invece mi sono accorto di non essere gradito». Ancora screzi tra i democratici, gli stessi che hanno portato al ritiro dalle primarie dell'ex assessore provinciale Vincenzo Fidanza che starebbe pensando di lasciare il partito. Una decisione su cui pesa il lancio della candidatura di Volpe, nata da una serie di incontri informali che avrebbero spostato gli equilibri del partito da Fidanza a favore del giovane architetto. Prova a ricucire lo strappo il segretario provinciale del Pd, Antonio Castricone: «Fidanza è uno dei fondatori del Pd e un militante che ha dato un grande contributo al centrosinistra. Ha la massima stima dei vertici e della dirigenza locale. Lo invito a non prendere decisioni a caldo: le elezioni possono creare malcontento, ma non può essere questo a cancellare un'esperienza come la sua». I Giovani democratici hanno annunciato che sosterranno Volpe. «Rispecchia la nostra idea di candidato», dice Vincenzo D'Ercole, segretario del movimento giovanile del Pd, «abbiamo sempre detto che volevamo un giovane non per l'anagrafe, ma per la politica».
Le polemiche che nei giorni scorsi hanno riguardato il centrosinistra lasciano qualche strascico anche nel Sel. Dopo aver abbandonato il circolo di Montesilvano, Giuseppe Nardinocchi torna alla carica e denuncia le presunte irregolarità che si sarebbero verificate nel corso dell'assemblea che ha scelto come candidato alle primarie Di Girolamo preferendolo a Tino Di Febo.
Continua, infine, la battaglia antiprimarie di Rifondazione comunista che denuncia il «ritorno di appetiti e delle solite logiche che hanno governato la città».
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