Primo giorno di saldi. Con fregatura
Nei negozi ribassi reali ma anche troppi prezzi ritoccati che simulano lo sconto
PESCARA. Tempo di saldi, grandi affari e fregature. Attesi da tempo dagli amanti dello shopping e da chi, nonostante la crisi, non rinuncia alle griffe, la prima giornata di vendite a prezzi scontati va avanti tra file davanti alle vetrine e code tra gli scaffali. Ma la brutta abitudine di gonfiare i prezzi non è tramontata.
GUARDA Via ai ribassi, ma il prezzo rimane lo stesso
Nelle strade dello shopping cittadino c'è chi fa la spola tra via Fabrizi e corso Umberto, passando da corso Vittorio Emanuele, via Trento e via Milano. L'obiettivo è di riuscire ad accaparrarsi vestiti, scarpe e borse a prezzo ridotto. Il rischio è di vedersi rifilare qualche fondo di magazzino o che il prezzo super scontato esposto sul cartellino si riveli una fregatura.
Se gli uomini e le donne non rinunciano alle vendite a basso costo, dall'altra parte della barricata non mancano i furbi. Il vizio di truccare i cartellini e gonfiare i prezzi è una vecchia abitudine che accomuna alcuni commercianti pescaresi.
Come mostrano le foto scattate qualche giorno prima dell'inizio ufficiale degli sconti e il primo giorno di saldi estivi, non mancano i punti vendita che aggirano il regolamento regionale sui saldi attraverso i finti ribassi. Lo stratagemma a cui si ricorre è quello del cartellino contraffatto, con il prezzo di saldo superiore al prezzo pieno rilevato in precedenza, o quello delle offerte fittizie poiché il prezzo precedente coincide con quello scontato. Complice la distrazione del cliente, che non ha avuto modo di annotare e ricordare i numeri in vetrina, si finisce per portare a casa abiti firmati e di buona qualità, ma pagati esattamente come se fossero stati acquistati uno o due mesi prima.
In una centralissima vetrina del centro di Pescara, ecco il primo specchietto per le allodole: meno 30 per cento, si legge a caratteri cubitali. Basta avvicinarsi e dare un'occhiata ai vestiti da donna sul manichino per rendersi conto che lo sconto tanto atteso è in realtà una presa in giro: i due abiti marcati 415 e 175 euro hanno in realtà lo stesso prezzo di tre giorni prima, mentre sul cartellino il prezzo gonfiato è di 220 e 590 euro. Nessun centesimo di differenza nemmeno tra i prezzi, pre e post saldo, di un cinturone esposto in un altro punto vendita femminile poco lontano. Il finto sconto applicato è stavolta del 34 per cento.
La musica non cambia se ci si sposta sugli abiti da uomo: un falso 20 per cento in meno su un paio di sneakers che continuano a costare 175 euro, un -30 per cento su un mocassinino da 275 euro, una scarpa da uomo da 225 euro e una camicia da 189 euro.
Se l'alta moda tenta di sfuggire alle regole imposte dal mercato, lo stesso discorso si applica ai prodotti sartoriali: spostandosi di poco dal centro cittadino, le camicie da ragazzo presentano finti ribassi, sempre nell'ordine del 30 per cento: 67 euro prima e 66,50 euro adesso, con buona pace del portafogli.
Quanto al discorso accessori, anche le donne dovranno fare attenzione ai prezzi delle pelletterie: una borsa che costava fino a due giorni prima 104 euro, in tempo di saldi sarà marcata ugualmente 104 euro. Bisogna anche segnalare che, in centro come in periferia, non mancano i commercianti seri che hanno apposto sconti reali sui capi d'abbigliamento. La regola d'oro da seguire per evitare brutte sorprese è semplice: informarsi sui prezzi prima dei saldi e, poi, confrontarli.
GUARDA Via ai ribassi, ma il prezzo rimane lo stesso
Nelle strade dello shopping cittadino c'è chi fa la spola tra via Fabrizi e corso Umberto, passando da corso Vittorio Emanuele, via Trento e via Milano. L'obiettivo è di riuscire ad accaparrarsi vestiti, scarpe e borse a prezzo ridotto. Il rischio è di vedersi rifilare qualche fondo di magazzino o che il prezzo super scontato esposto sul cartellino si riveli una fregatura.
Se gli uomini e le donne non rinunciano alle vendite a basso costo, dall'altra parte della barricata non mancano i furbi. Il vizio di truccare i cartellini e gonfiare i prezzi è una vecchia abitudine che accomuna alcuni commercianti pescaresi.
Come mostrano le foto scattate qualche giorno prima dell'inizio ufficiale degli sconti e il primo giorno di saldi estivi, non mancano i punti vendita che aggirano il regolamento regionale sui saldi attraverso i finti ribassi. Lo stratagemma a cui si ricorre è quello del cartellino contraffatto, con il prezzo di saldo superiore al prezzo pieno rilevato in precedenza, o quello delle offerte fittizie poiché il prezzo precedente coincide con quello scontato. Complice la distrazione del cliente, che non ha avuto modo di annotare e ricordare i numeri in vetrina, si finisce per portare a casa abiti firmati e di buona qualità, ma pagati esattamente come se fossero stati acquistati uno o due mesi prima.
In una centralissima vetrina del centro di Pescara, ecco il primo specchietto per le allodole: meno 30 per cento, si legge a caratteri cubitali. Basta avvicinarsi e dare un'occhiata ai vestiti da donna sul manichino per rendersi conto che lo sconto tanto atteso è in realtà una presa in giro: i due abiti marcati 415 e 175 euro hanno in realtà lo stesso prezzo di tre giorni prima, mentre sul cartellino il prezzo gonfiato è di 220 e 590 euro. Nessun centesimo di differenza nemmeno tra i prezzi, pre e post saldo, di un cinturone esposto in un altro punto vendita femminile poco lontano. Il finto sconto applicato è stavolta del 34 per cento.
La musica non cambia se ci si sposta sugli abiti da uomo: un falso 20 per cento in meno su un paio di sneakers che continuano a costare 175 euro, un -30 per cento su un mocassinino da 275 euro, una scarpa da uomo da 225 euro e una camicia da 189 euro.
Se l'alta moda tenta di sfuggire alle regole imposte dal mercato, lo stesso discorso si applica ai prodotti sartoriali: spostandosi di poco dal centro cittadino, le camicie da ragazzo presentano finti ribassi, sempre nell'ordine del 30 per cento: 67 euro prima e 66,50 euro adesso, con buona pace del portafogli.
Quanto al discorso accessori, anche le donne dovranno fare attenzione ai prezzi delle pelletterie: una borsa che costava fino a due giorni prima 104 euro, in tempo di saldi sarà marcata ugualmente 104 euro. Bisogna anche segnalare che, in centro come in periferia, non mancano i commercianti seri che hanno apposto sconti reali sui capi d'abbigliamento. La regola d'oro da seguire per evitare brutte sorprese è semplice: informarsi sui prezzi prima dei saldi e, poi, confrontarli.
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