Processo sanità, Del Turco parla in aula "Non ho mai ricevuto soldi da Angelini"

Il dibatimento entra nella fase chiave: l'ex presidente della Regione risponde alle domande del pubblico ministero 

PESCARA. "Non ho mai preso tangenti da Angelini. E non ho mai ricevuto buste sospette nè a Collelongo, nè a Roma, nè all’Aquila". Il processo sanità entra nei giorni più caldi: in aula è stato interrogato Ottaviano Del Turco. L’ex presidente di centrosinistra, da quando è iniziato il dibattimento, ha centellinato le dichiarazioni spontanee intervenendo per pochi minuti solo una volta. Così, per Del Turco l’interrogatorio di oggi è stata l’occasione per difendersi dalle pesanti accuse a distanza di cinque anni dall’arresto del 14 luglio 2008. E il governatore si è difeso a tutto campo: ha contestato le dichiarazioni di Vincenzo Maria Angelini, grande accusatore nel processo, e ha parlato della situazione trovata al suo insediamento in Regione, definendo l'ente il bancomat delle cliniche private.

Del Turco: "Non c'è nessuna tangente". Rispondendo alle domande dei Pm, del Turco ha subito negato di aver mai ricevuto tangenti dall’ex patron della clinica privata Villa Pini. «Non c’è mai stata - ha detto - nessuna busta portata a Collelongo. Mai». Del Turco ha anche negato il famoso episodio delle mele raccontato da Angelini. «Nessuno - ha sottolineato - è venuto a casa ed è rimasto sull’uscio». L’ex presidente Del Turco ha anche negato di aver mai visto l’autista di Angelini. «Non l’ho mai visto - ha dichiarato - nè a Collelongo, nè a Roma, nè all’Aquila».

Le visite di Angelini e l'invito al matrimonio della figlia. L’ex governatore, durante l’esame da parte del pm Giampiero Di Florio, ha spiegato che l’ex titolare della clinica villa Pini di Chieti è stato a casa sua quattro volte. In due occasioni - ha detto Del Turco - Angelini ha parlato delle indagini che lo riguardavano e del timore di essere arrestato e di fallire. In un’altra visita Angelini lo avrebbe invitato al matrimonio della figlia.

"Prima di me la Regione era il bancomat delle cliniche private". Tra i passaggi dell’intervento in aula di Del Turco c’è anche quello in cui ha sottolineato di aver trovato parecchie cose singolari, in Regione, e la più singolare è stata la cartolarizzazione che includeva i crediti non performing. "La Regione - ha commentato - era diventata un bancomat delle cliniche private". L'ex governatore ha poi parlato dei rapporti con l’ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli e della seconda cartolarizzazione. A tal proposito - ha sottolineato - «che fu preparata dall’assessore Bernardo Mazzocca con l’aiuto dei suoi collaboratori» e che dunque Masciarelli non incise sulla vicenda.

Le accuse all'ex governatore. Del Turco è accusato dai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli di associazione per delinquere, falso, corruzione e vari episodi di concussione: le presunte tangenti da 5,5 milioni di euro che l’ex titolare di Villa Pini Vincenzo Maria Angelini, anche lui imputato nel processo, raccontò di aver pagato a Del Turco, Quarta e all’ex capogruppo Pd in Regione Camillo Cesarone.

Altri interrogatori eccellenti in calendario. Ma l'interrogatorio di Del Turco non è l'unico evento chiave previsto in questi giorni nel processo sullo scandalo della sanità abruzzese. Secondo il calendario fissato dal presidente del collegio Carmelo De Santis, saranno interrogati anche l’ex segretario alla presidenza della giunta Lamberto Quarta e l’onorevole Pdl Sabatino Aracu. Deposizioni che, proprio per la loro importanza, potrebbero protrarsi slittando anche alle prossime udienze in programma a febbraio. In questo mese, al banco dei testimoni, si sono già seduti l’ex consigliere Cesarone e gli ex assessori alla sanità Vito Domenici e Bernardo Mazzocca.

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