Prostitute nelle case affare da 13 milioni di euro
Boom di escort negli appartamenti sfitti di Montesilvano e Francavilla Nel centro di Pescara una decina di alloggi a luci rosse nei palazzi delle famiglie
PESCARA. È un’industria nascosta ma che fattura un giro di 13 milioni di euro. È la prostituzione nelle case di Montesilvano, Pescara e Francavilla l’affare che non conosce crisi: un’economia sommersa che sfugge alle tasse. Dalle strade agli appartamenti del centro, mimetizzandosi alle famiglie: è questa l’ultima migrazione delle escort. Secondo i dati degli annunci su Internet incrociati con i numeri della questura e dei carabinieri, tra Montesilvano, Pescara e Francavilla potrebbero essere più di 140 gli appartamenti a luci rosse presi in affitto dalle squillo. Capitali indiscusse del sesso a pagamento Montesilvano e Francavilla, complici le case sfitte da settembre a luglio. A Pescara, invece, secondo la polizia, gli appartamenti del sesso a pagamento a stento arrivano a una decina. Perché? A Montesilvano e Francavilla, spiegano gli investigatori, le case a disposizione sono tante di più e i proprietari non vanno tanto per il sottile quando si tratta di affittare. E poi, verso la periferia, le escort offrono ai clienti la garanzia di un incontro riservato all’interno di un anonimo condominio. E le ultime indagini dei carabinieri, a Montesilvano, raccontano che la prostituzione non è più confinata nei palazzoni della periferia tra via Lago di Bomba e via Orta ma invade anche il centro: una casa di appuntamenti è stata sequestrata, il 6 dicembre 2012, in un condominio di corso Umberto, nei pressi di piazza Trisi e della stazione ferroviaria, tra bar, negozi, una farmacia, asili e scuole. Il 24 aprile scorso un’altra operazione ad appena 100 metri di distanza: dentro l’appartamento una prostituta dominicana di 25 anni che si è lanciata dal balcone per scappare dai carabinieri e una ragazza di Collecorvino di 28 anni. «Anche in quel palazzo ci sono due prostitute», racconta un professionista di Montesilvano che lavora a un passo dalle case sequestrate e chiede di restare anonimo. Dalla vetrata del suo studio si vedono le finestre chiuse di un appartamento con vista su corso Umberto, pieno centro di Montesilvano: «Vede? Una tapparella è abbassata e l’altra no: vuol dire che una prostituta sta lavorando e l’altra no. I clienti? Li vedo passare ed entrare nel portone: sono persone normali, i classici insospettabili».
Se le prostitute sulle strade sono sempre di meno, a causa del rischio multa da 500 euro che incombe sui clienti – basta fermarsi per essere multati –, il grosso dei guadagni porta proprio alle escort: dal 2009, da quando a Silvi è entrata in vigore una norma del Prg anti-prostitute, è cominciata una migrazione verso Montesilvano e Francavilla. Oggi, le escort di Montesilvano, ragazze sudamericane, dell’Est Europa e un pugno di italiane, sono almeno 50 anche se potrebbero essere più di 70, compresi i transessuali. Una escort, racconta un investigatore, può prendere un appartamento in affitto per 4-500 euro al mese – «Loro pagano sempre e lo fanno anche in anticipo», osserva un investigatore – che, ad andare bene, si possono tirare su in un giorno di lavoro con 10 clienti. Ragazze che, attratte dai soldi facili, lavorano in proprio: non sono schiave come può accadere con le prostitute nigeriane costrette con riti voo-doo a passare le notti nella pineta di Santa Filomena ma piccole imprenditrici che si pubblicizzano sui siti Internet specializzati e trattano con i clienti senza i filtri di un protettore. È così che possono arrivare a stipendio d’oro: 5-6 mila euro al mese.
Il reato? Non c’è: la prostituzione non è illegale ed è per questo che contrastarla è quasi impossibile. Se una ragazza, straniera in regola o italiana, prende un appartamento in affitto, ha un contratto registrato con un canone equo e decide di guadagnare con il proprio corpo, i carabinieri non possono fare niente anche se i condomini si lamentano. C’è reato solo in caso di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed è per questo che quasi tutte le escort hanno un contratto da esibire in caso di blitz. Ma dimostrare il nesso per sequestrare la casa è un’impresa con il rischio che il castello crolli nel successivo processo in tribunale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA