Province: pochi soldi e niente cene
Corsa dei candidati alla presidenza tra slogan fotocopia e tante promesse
PESCARA. Sono combattivi ma hanno scelto il bon ton politico. I candidati dei maggiori partiti degli schieramenti di centrosinistra e centrodestra che si affronteranno il 6 e 7 giugno alle elezioni provinciali di Pescara, Teramo e Chieti non vogliono risse. Non ci sono neanche soldi per cene e porchetta. Sono costretti a macinare chilomentri, stringere mani, inaugurare comitati che subito dopo tornano deserti. Tante promesse con la consapevolezza che la crisi non si risolve a parole. A Pescara il centrosinistra schiera Antonella Allegrino dell’Italia dei valori, a sfidarla è Guerino Testa del Popolo della libertà.
«Io parlo a 315 mila cittadini, sono loro i miei interlocutori», esordisce la Allegrino. Lei si presenta bionda e gentile ma è anche una donna tosta con un passato da ex Dc formata, «alle buone scuole di partito». Look giovanile la Allegrino è anche la donna dell’innovazione d’impresa che punta alla politica, dice per «affrontare delle sfide e vincerle». Il suo slogan è: «non solo parole, fatti». Se vincerà sarà la prima donna presidente della Provincia di Pescara e la seconda eletta nella storia dell’ente pescarese.
«Io la mattina ascolto le persone semplici», racconta, «preferisco il contatto umano, sentire direttamente dalla gente le cose che chiedono, e si tratta di lavoro, della casa, dei figli che devono trovare un impiego, l’assistenza sanitaria. Problemi seri e veri, verso i quali la politica deve impegnarsi non a parole ma con i fatti». Sui costi della sua campagna elettorale, la Allegrino taglia corto. «Abbiamo speso poco perchè non vogliamo fare sprechi, la politica deve essere contatto umano e rispetto per il disastro del terremoto e delle sue vittime».
Lo sfidante è Guerino Testa, giovane snello e fotogenico di 39 anni sostenuto dal Pdl. «Ho aperto la campagna elettorale a Popoli per dare subito un segnale preciso, ossia la mia attenzione a tutti i Comuni del pescarese e dell’interno. Il mio slogan è “46 interessi Comuni. Una Provincia finalmente Unica”», racconta Testa, «c’è il simbolo della solidarietà verso i paesi terremotati. La mia campagna elettorale è classica, ossia grande attenzione alle realtà locali, imprenditoriali ed istituzionali. Incontro poi tanta gente dalle otto del mattino a mezzanotte».
Testa elenca le cose che i cittadini gli dicono, «Lavoro e nuove infrastrutture produttive, mentre alla Provincia di Pescara registro il profondo malumore dei suoi dipendenti. I costi della mia campagna sono ridotti, ho evitato cene e punto sul porta a porta»
Chieti A Chieti c’è l’uscente presidente Tommaso Coletti del centrosinistra che viene contrastato da Enrico Di Giuseppantonio sindaco di Fossaceia Udc sostenuto dal Pdl. Coletti ieri cercato per telefono non è stato raggiungibile, forse per i tanti appuntamenti elettorali che sostiene. A sfidarlo è Di Giuseppantonio che ripete lo slogan: «Di nuovo una grande Provincia. Di Giuseppantonio il presidente che costruisce il futuro». «Con me ci sono tantissimi giovani e volontari che sono presenti nelle città più importanti dove ho aperto dei comitati elettorali», racconta Di Giuseppantonio, «si moltiplicano anche i comitati spontanei in tutti i paesi della provincia chietina. Io prediligo il contatto umano e partecipo a tutte le iniziative. E’ una ottima cosa che faccio da sempre per sentire i problemi direttamente dai cittadini. Prediligo il contatto diretto partecipo a iniziative promosse da associazioni di categoria e seguo il dibattito dei 210 candidati delle liste che mi sostengono».
Le iniziative messe in campo da Di Giuseppantonio sono tradizionali. Manifesti e qualche spot televisivo. «Solo per farmi conoscere da tutti e illustrare progetti», spiega, «i costi sono davvero costi sobri, cerchiamo di risparmiare il più possibile. La mia idea di Provincia è quella di un ente snello non spendaccione che si occupi di coordinare i Comuni. La mia idea della Provicia di Chieti è quella di essere motore dell’economia politica e della cultura. Una Provincia aperta non clientelare che faccia progetti e sia una provincia d’Europa, che promuova l’occupazione attraverso lo sviluppo».
Teramo Per la Provincia di Teramo il Pdl schiera Valter Catarra sindaco di Notaresco e il centrosinistra chiede la riconferma di Ernino D’Agostino esponente Pd.
«Sobrietà e costi a livelli assolutamente accettabili», esordisce D’Agostino, «io credo che sarebbe irresponsabile spendere soldi e spero che questo invito sia raccolto anche dai nostri avversari e che siano consapevoli delle particolari condizioni psicologiche che ha innescato il terremoto, l’alluvione della nostra provincia e la crisi economica che colpisce pesantemente l’area teramana». Per D’Agostino le priorità della sua campagna elettorale sono le richieste dei cittadini.
«Un piano straordiario per la messa in sicurezza del territtorio, la difesa dell’assetto idrogeologico e le risposte immediate alla crisi dell’economia», dice l’esponente del Pd «l’obiettivo è maggior lavoro e l’utilizzo di strumenti come microcredito, la rimodulazione dei programmi regionali, come Fse, Fas, Ferz. Risorse indispensabili per dare aiuti immediati ed efficaci. Ovviamente il programma è fondato su progetti innovativi, di respiro strategico all’altezza delle difficoltà prodotte dalla crisi».
Valter Catarra, lo sfidante del Pdl parte invece all’attacco dell’amministrazione provinciale e del presidente D’Agostino. «Con 20 anni di amministrazione di centrosinistra», osserva Catarra, «la Provincia di Teramo è ora ridotta all’emergenza continua. Le difficoltà e i problemi generati sono quotidiani. Parlo di rifiuti, viabilità, di crisi economica, di mancanza di lavoro. La nostra provincia è rimasta esclusa da tante pianificazione strategiche, proprio grazie ai tagli dell’ex ministro Antonio Di Pietro che oggi viene a Teramo pure a chiedere voti ai cittadini quando proprio lui ci ha escluso dalla possibilità di sviluppo. Disastroso», aggiunge Catarra, «è poi la gestione dei rifiuti, non abbiamo una discarica e andiamo a riversare i rifiuti a Cerratina e Chieti, perchè la Provincia non ha individuato i siti e per la raccolta differenziata non ha fatto nulla».
Sui costi della sua campagna elettorale Catarra dice che sono «bassi» però la cosa non gli va bene. «Tutti dicono costi bassi», osserva il candidato del Pdl, «però sono anche convinto che le idee, i progetti vanno pure presentati ai cittadini. I candidati devono pure avere una strutture per promuovere riunioni, dibattiti, questo per dare ai cittadini la possibilità di scegliere. Non spenderò tanto, ma nemmeno farò una campagna elettorale in sordina. Il mio slogan? “Vieni con me in provincia”».
«Io parlo a 315 mila cittadini, sono loro i miei interlocutori», esordisce la Allegrino. Lei si presenta bionda e gentile ma è anche una donna tosta con un passato da ex Dc formata, «alle buone scuole di partito». Look giovanile la Allegrino è anche la donna dell’innovazione d’impresa che punta alla politica, dice per «affrontare delle sfide e vincerle». Il suo slogan è: «non solo parole, fatti». Se vincerà sarà la prima donna presidente della Provincia di Pescara e la seconda eletta nella storia dell’ente pescarese.
«Io la mattina ascolto le persone semplici», racconta, «preferisco il contatto umano, sentire direttamente dalla gente le cose che chiedono, e si tratta di lavoro, della casa, dei figli che devono trovare un impiego, l’assistenza sanitaria. Problemi seri e veri, verso i quali la politica deve impegnarsi non a parole ma con i fatti». Sui costi della sua campagna elettorale, la Allegrino taglia corto. «Abbiamo speso poco perchè non vogliamo fare sprechi, la politica deve essere contatto umano e rispetto per il disastro del terremoto e delle sue vittime».
Lo sfidante è Guerino Testa, giovane snello e fotogenico di 39 anni sostenuto dal Pdl. «Ho aperto la campagna elettorale a Popoli per dare subito un segnale preciso, ossia la mia attenzione a tutti i Comuni del pescarese e dell’interno. Il mio slogan è “46 interessi Comuni. Una Provincia finalmente Unica”», racconta Testa, «c’è il simbolo della solidarietà verso i paesi terremotati. La mia campagna elettorale è classica, ossia grande attenzione alle realtà locali, imprenditoriali ed istituzionali. Incontro poi tanta gente dalle otto del mattino a mezzanotte».
Testa elenca le cose che i cittadini gli dicono, «Lavoro e nuove infrastrutture produttive, mentre alla Provincia di Pescara registro il profondo malumore dei suoi dipendenti. I costi della mia campagna sono ridotti, ho evitato cene e punto sul porta a porta»
Chieti A Chieti c’è l’uscente presidente Tommaso Coletti del centrosinistra che viene contrastato da Enrico Di Giuseppantonio sindaco di Fossaceia Udc sostenuto dal Pdl. Coletti ieri cercato per telefono non è stato raggiungibile, forse per i tanti appuntamenti elettorali che sostiene. A sfidarlo è Di Giuseppantonio che ripete lo slogan: «Di nuovo una grande Provincia. Di Giuseppantonio il presidente che costruisce il futuro». «Con me ci sono tantissimi giovani e volontari che sono presenti nelle città più importanti dove ho aperto dei comitati elettorali», racconta Di Giuseppantonio, «si moltiplicano anche i comitati spontanei in tutti i paesi della provincia chietina. Io prediligo il contatto umano e partecipo a tutte le iniziative. E’ una ottima cosa che faccio da sempre per sentire i problemi direttamente dai cittadini. Prediligo il contatto diretto partecipo a iniziative promosse da associazioni di categoria e seguo il dibattito dei 210 candidati delle liste che mi sostengono».
Le iniziative messe in campo da Di Giuseppantonio sono tradizionali. Manifesti e qualche spot televisivo. «Solo per farmi conoscere da tutti e illustrare progetti», spiega, «i costi sono davvero costi sobri, cerchiamo di risparmiare il più possibile. La mia idea di Provincia è quella di un ente snello non spendaccione che si occupi di coordinare i Comuni. La mia idea della Provicia di Chieti è quella di essere motore dell’economia politica e della cultura. Una Provincia aperta non clientelare che faccia progetti e sia una provincia d’Europa, che promuova l’occupazione attraverso lo sviluppo».
Teramo Per la Provincia di Teramo il Pdl schiera Valter Catarra sindaco di Notaresco e il centrosinistra chiede la riconferma di Ernino D’Agostino esponente Pd.
«Sobrietà e costi a livelli assolutamente accettabili», esordisce D’Agostino, «io credo che sarebbe irresponsabile spendere soldi e spero che questo invito sia raccolto anche dai nostri avversari e che siano consapevoli delle particolari condizioni psicologiche che ha innescato il terremoto, l’alluvione della nostra provincia e la crisi economica che colpisce pesantemente l’area teramana». Per D’Agostino le priorità della sua campagna elettorale sono le richieste dei cittadini.
«Un piano straordiario per la messa in sicurezza del territtorio, la difesa dell’assetto idrogeologico e le risposte immediate alla crisi dell’economia», dice l’esponente del Pd «l’obiettivo è maggior lavoro e l’utilizzo di strumenti come microcredito, la rimodulazione dei programmi regionali, come Fse, Fas, Ferz. Risorse indispensabili per dare aiuti immediati ed efficaci. Ovviamente il programma è fondato su progetti innovativi, di respiro strategico all’altezza delle difficoltà prodotte dalla crisi».
Valter Catarra, lo sfidante del Pdl parte invece all’attacco dell’amministrazione provinciale e del presidente D’Agostino. «Con 20 anni di amministrazione di centrosinistra», osserva Catarra, «la Provincia di Teramo è ora ridotta all’emergenza continua. Le difficoltà e i problemi generati sono quotidiani. Parlo di rifiuti, viabilità, di crisi economica, di mancanza di lavoro. La nostra provincia è rimasta esclusa da tante pianificazione strategiche, proprio grazie ai tagli dell’ex ministro Antonio Di Pietro che oggi viene a Teramo pure a chiedere voti ai cittadini quando proprio lui ci ha escluso dalla possibilità di sviluppo. Disastroso», aggiunge Catarra, «è poi la gestione dei rifiuti, non abbiamo una discarica e andiamo a riversare i rifiuti a Cerratina e Chieti, perchè la Provincia non ha individuato i siti e per la raccolta differenziata non ha fatto nulla».
Sui costi della sua campagna elettorale Catarra dice che sono «bassi» però la cosa non gli va bene. «Tutti dicono costi bassi», osserva il candidato del Pdl, «però sono anche convinto che le idee, i progetti vanno pure presentati ai cittadini. I candidati devono pure avere una strutture per promuovere riunioni, dibattiti, questo per dare ai cittadini la possibilità di scegliere. Non spenderò tanto, ma nemmeno farò una campagna elettorale in sordina. Il mio slogan? “Vieni con me in provincia”».