Torre de' Passeri
Ragazzo pestato dopo la festa: arrestati due aggressori
Alla notte bianca ventenne musicista pescarese salvato dal sindaco. Denunciato un 17enne
TORRE DE’ PASSERI. Preso di mira da un gruppo di bulli e picchiato con violenza. Senza alcun motivo. È un musicista pescarese di venti anni, A.D., la vittima del pestaggio avvenuto all’alba di ieri, poco prima delle 5, a Torre de’ Passeri.
La scarica di botte è stata interrotta dal sindaco, Piero Di Giulio, che stava facendo un giro per le strade del paese, una volta terminata la notte bianca. La sua presenza ha messo in fuga gli aggressori e i carabinieri del posto, subito avvertiti dal primo cittadino, ne hanno bloccati tre: due di loro sono stati arrestati mentre il terzo, un minorenne, è stato denunciato e affidato ai genitori. Per la vittima è stato necessario il trasporto in ospedale, prima a Popoli e poi a Pescara, e non si esclude che sarà necessario un intervento, per una frattura all’osso occipitale.
Quei momenti, drammatici, vengono descritti dai carabinieri, che in occasione della notte bianca hanno dato vita a un servizio di prevenzione e controllo imponente, e dal sindaco, arrivato al posto giusto al momento giusto, salvando il ventenne.
Sono le 4.48. La notte bianca si è conclusa da un po’ e i giovani che hanno assistito agli eventi lasciano il centro. Il giovane pescarese che ha partecipato alla manifestazione (suonando gratuitamente) è in compagnia di alcune ragazze, tre o quattro. Si sta dirigendo alla macchina e sulla sua strada incontra un gruppetto di giovani, cinque o sei, che lo provocano. Durante la scaramuccia viene anche lanciata una pietra dopodiché la violenza ha il sopravvento e il ventenne viene aggredito. È solo contro tutti, non può farcela a difendersi. È allora, quando il gruppetto è su di lui, che arriva il sindaco, in auto. Sta ritirando le transenne e assapora la soddisfazione della grande partecipazione alla notte bianca. Si accorge di cosa sta accadendo in via Einaudi, vicino al parco dei Giusti, vede che un gruppo sta picchiando un giovane e quella scarica di calci e pugni lo impressiona. «Ero incredulo, ho provato paura, ma anche rabbia e amarezza», dice. La sua presenza è provvidenziale perché il pestaggio si interrompe, i responsabili fuggono immediatamente e Di Giulio, allontanandosi un po’ con l’auto, si rivolge ai carabinieri che sono ancora in zona e chiama i soccorsi per il ferito. Gli uomini dell’Arma, coordinati da Alessio D’Alfonso, si mettono alla ricerca dei responsabili e bloccano tre giovani, mentre gli altri riescono a sparire. Per due di loro scatta l’arresto per rissa: sono E.I.N., vent’anni, di origine romena, e A.T., anche lui ventenne, entrambi residenti a Torre e già noti alle forze dell’ordine. Il terzo è un 17enne, che viene denunciato a piede libero. Ora si punta a identificare gli altri e a definire con esattezza l’accaduto, anche ascoltando eventuali testimoni, con il supporto delle riprese delle telecamere. Per gli uomini dell’Arma della compagnia di Popoli che sono intervenuti e seguono il caso (agli ordini del tenente Tonino Marinucci), alla base di tutto ci sono solo futili motivi. E non si esclude che i partecipanti all’aggressione abbiano alzato troppo il gomito, l’altra notte, perdendo il controllo della situazione. «Abbiamo preso ogni accorgimento possibile per fare in modo che filasse tutto liscio», osserva il sindaco. «I carabinieri sono stati presenti anche in borghese, la prevenzione è stata costante e sono stati posizionati dei blocchi in strada per evitare incursioni nella zona degli eventi, che si sono svolti su corso Garibaldi».
Fino alle 2 sono andati avanti intrattenimento e giochi, per grandi e piccini, la partecipazione è stata grande e non ci sono state sbavature, sottolinea il sindaco. Poi, alle 4.50, c’è stato questo episodio. «È vero che è accaduto a margine della notte bianca», commenta il primo cittadino, «ma lascia comunque un po’ di amarezza» perché «macchia» il consuntivo di una notte di divertimento sano. E lasciano l’amaro in bocca anche le scaramucce tra alcuni giovani ubriachi, sempre l’altra notte.
Ieri, Di Giulio ha incontrato in caserma la vittima del pestaggio. «È stato dimesso, ma aspetta di sapere se dovrà essere operato. Mi ha ringraziato». Perché poteva finire davvero male.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La scarica di botte è stata interrotta dal sindaco, Piero Di Giulio, che stava facendo un giro per le strade del paese, una volta terminata la notte bianca. La sua presenza ha messo in fuga gli aggressori e i carabinieri del posto, subito avvertiti dal primo cittadino, ne hanno bloccati tre: due di loro sono stati arrestati mentre il terzo, un minorenne, è stato denunciato e affidato ai genitori. Per la vittima è stato necessario il trasporto in ospedale, prima a Popoli e poi a Pescara, e non si esclude che sarà necessario un intervento, per una frattura all’osso occipitale.
Quei momenti, drammatici, vengono descritti dai carabinieri, che in occasione della notte bianca hanno dato vita a un servizio di prevenzione e controllo imponente, e dal sindaco, arrivato al posto giusto al momento giusto, salvando il ventenne.
Sono le 4.48. La notte bianca si è conclusa da un po’ e i giovani che hanno assistito agli eventi lasciano il centro. Il giovane pescarese che ha partecipato alla manifestazione (suonando gratuitamente) è in compagnia di alcune ragazze, tre o quattro. Si sta dirigendo alla macchina e sulla sua strada incontra un gruppetto di giovani, cinque o sei, che lo provocano. Durante la scaramuccia viene anche lanciata una pietra dopodiché la violenza ha il sopravvento e il ventenne viene aggredito. È solo contro tutti, non può farcela a difendersi. È allora, quando il gruppetto è su di lui, che arriva il sindaco, in auto. Sta ritirando le transenne e assapora la soddisfazione della grande partecipazione alla notte bianca. Si accorge di cosa sta accadendo in via Einaudi, vicino al parco dei Giusti, vede che un gruppo sta picchiando un giovane e quella scarica di calci e pugni lo impressiona. «Ero incredulo, ho provato paura, ma anche rabbia e amarezza», dice. La sua presenza è provvidenziale perché il pestaggio si interrompe, i responsabili fuggono immediatamente e Di Giulio, allontanandosi un po’ con l’auto, si rivolge ai carabinieri che sono ancora in zona e chiama i soccorsi per il ferito. Gli uomini dell’Arma, coordinati da Alessio D’Alfonso, si mettono alla ricerca dei responsabili e bloccano tre giovani, mentre gli altri riescono a sparire. Per due di loro scatta l’arresto per rissa: sono E.I.N., vent’anni, di origine romena, e A.T., anche lui ventenne, entrambi residenti a Torre e già noti alle forze dell’ordine. Il terzo è un 17enne, che viene denunciato a piede libero. Ora si punta a identificare gli altri e a definire con esattezza l’accaduto, anche ascoltando eventuali testimoni, con il supporto delle riprese delle telecamere. Per gli uomini dell’Arma della compagnia di Popoli che sono intervenuti e seguono il caso (agli ordini del tenente Tonino Marinucci), alla base di tutto ci sono solo futili motivi. E non si esclude che i partecipanti all’aggressione abbiano alzato troppo il gomito, l’altra notte, perdendo il controllo della situazione. «Abbiamo preso ogni accorgimento possibile per fare in modo che filasse tutto liscio», osserva il sindaco. «I carabinieri sono stati presenti anche in borghese, la prevenzione è stata costante e sono stati posizionati dei blocchi in strada per evitare incursioni nella zona degli eventi, che si sono svolti su corso Garibaldi».
Fino alle 2 sono andati avanti intrattenimento e giochi, per grandi e piccini, la partecipazione è stata grande e non ci sono state sbavature, sottolinea il sindaco. Poi, alle 4.50, c’è stato questo episodio. «È vero che è accaduto a margine della notte bianca», commenta il primo cittadino, «ma lascia comunque un po’ di amarezza» perché «macchia» il consuntivo di una notte di divertimento sano. E lasciano l’amaro in bocca anche le scaramucce tra alcuni giovani ubriachi, sempre l’altra notte.
Ieri, Di Giulio ha incontrato in caserma la vittima del pestaggio. «È stato dimesso, ma aspetta di sapere se dovrà essere operato. Mi ha ringraziato». Perché poteva finire davvero male.
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