Rapina al bar con il coltello, un arresto
Bandito minaccia un cliente e si fa consegnare 100 euro, poi fugge con uno scooter rubato. Lo hanno trovato a Rancitelli
PESCARA. Si è mosso nel cuore della notte, quando Pescara è praticamente deserta. Ha messo a segno una rapina nel bar Cinquantuno di corso Vittorio Emanuele, a pochi passi dall’incrocio con via Chieti, ed è fuggito via con un motorino rubato. Ma è rimasto impunito solo per pochissimo, giusto il tempo di assaporare la sensazione del colpo andato a buon fine. Perché i carabinieri lo hanno rintracciato subito e poi arrestato. È un 38enne originario della provincia di Foggia e senza dimora, Andrea El Fahid, finito in carcere per rapina e ricettazione.
Questa la ricostruzione degli uomini dell’Arma che si sono occupati delle indagini, chiuse nel giro di una notte. Attorno a mezzanotte il bandito si presenta nel bar di corso Vittorio armato di un grosso coltello da cucina e lo usa per minacciare un cliente. Nello stesso tempo costringe il barista a consegnargli l’incasso, cioè un centinaio di euro, dopodiché esce dal locale, sale su un ciclomotore e si è allontana con il bottino, tutt’altro che consistente.
Parte la segnalazione al 112 con la descrizione dei fatti e del responsabile e i carabinieri si mettono alla ricerca del motorino e del rapinatore. Le informazioni acquisite sono sufficienti per indirizzare il lavoro degli uomini dell’Arma che individuano il presunto responsabile dall’altra parte della città, lontano dal corso, e cioè al “ferro di cavallo”, il complesso popolare dell’Ater di via Tavo tristemente noto per lo spaccio di droga, crocevia di molti pregiudicati. L’uomo, volto noto alle forze dell’ordine e già incrociato dalle pattuglie a Rancitelli, si è nascosto nel sottoscala di un palazzo, nella speranza di non essere trovato. Ma gli uomini dell’Arma che stanno controllando la zona arrivano a lui e poi lo fermano mentre cerca di fuggire. Corrisponde alla perfezione alle descrizioni ricevute dopo la rapina, così come l’abbigliamento che indossa. Il suo tentativo di allontanarsi viene bloccato sul nascere. È costretto ad arrendersi.
Sotto sequestro il materiale che il 38enne si portava dietro e cioè un coltello, lungo 35 centimetri, cacciaviti e scotch, più uno zainetto arancione e il casco per muoversi sullo scooter. I carabinieri scoprono poi che il motorino usato dal rapinatore per la fuga è stato rubato a Francavilla al mare poco prima del colpo al centro di Pescara e per questo il 38enne viene ritenuto responsabile anche di ricettazione, oltre che di rapina.
L’arresto, spiegano gli uomini dell’Arma, coordinati dal capitano Antonio Di Mauro e dal tenente Antonio di Dalmazi, è stato possibile anche grazie all’intensificazione dei controlli nell’ultimo periodo, visto l’incremento di furti e rapine registrati sul territorio. I servizi di prevenzione sono «continui», dicono sempre dalla compagnia dei carabinieri, e l’altra notte la presenza di pattuglie in via Tavo ha consentito di scovare il 38enne.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa la ricostruzione degli uomini dell’Arma che si sono occupati delle indagini, chiuse nel giro di una notte. Attorno a mezzanotte il bandito si presenta nel bar di corso Vittorio armato di un grosso coltello da cucina e lo usa per minacciare un cliente. Nello stesso tempo costringe il barista a consegnargli l’incasso, cioè un centinaio di euro, dopodiché esce dal locale, sale su un ciclomotore e si è allontana con il bottino, tutt’altro che consistente.
Parte la segnalazione al 112 con la descrizione dei fatti e del responsabile e i carabinieri si mettono alla ricerca del motorino e del rapinatore. Le informazioni acquisite sono sufficienti per indirizzare il lavoro degli uomini dell’Arma che individuano il presunto responsabile dall’altra parte della città, lontano dal corso, e cioè al “ferro di cavallo”, il complesso popolare dell’Ater di via Tavo tristemente noto per lo spaccio di droga, crocevia di molti pregiudicati. L’uomo, volto noto alle forze dell’ordine e già incrociato dalle pattuglie a Rancitelli, si è nascosto nel sottoscala di un palazzo, nella speranza di non essere trovato. Ma gli uomini dell’Arma che stanno controllando la zona arrivano a lui e poi lo fermano mentre cerca di fuggire. Corrisponde alla perfezione alle descrizioni ricevute dopo la rapina, così come l’abbigliamento che indossa. Il suo tentativo di allontanarsi viene bloccato sul nascere. È costretto ad arrendersi.
Sotto sequestro il materiale che il 38enne si portava dietro e cioè un coltello, lungo 35 centimetri, cacciaviti e scotch, più uno zainetto arancione e il casco per muoversi sullo scooter. I carabinieri scoprono poi che il motorino usato dal rapinatore per la fuga è stato rubato a Francavilla al mare poco prima del colpo al centro di Pescara e per questo il 38enne viene ritenuto responsabile anche di ricettazione, oltre che di rapina.
L’arresto, spiegano gli uomini dell’Arma, coordinati dal capitano Antonio Di Mauro e dal tenente Antonio di Dalmazi, è stato possibile anche grazie all’intensificazione dei controlli nell’ultimo periodo, visto l’incremento di furti e rapine registrati sul territorio. I servizi di prevenzione sono «continui», dicono sempre dalla compagnia dei carabinieri, e l’altra notte la presenza di pattuglie in via Tavo ha consentito di scovare il 38enne.
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