Rapina al casello, bottino di 20mila euro
Terrore all’uscita A25 di Alanno-Scafa. Tre banditi minacciano il dipendente e distruggono la cabina della cassa automatica
ALANNO. Si sono materializzati all’improvviso, passando dalla scarpata attraverso la rete di recinzione laterale che avevano provveduto a tagliare. Tre uomini incappucciati, armati di piede di porco e di un bastone, all’una di ieri notte hanno assaltato il casello Alanno-Scafa dell’autostrada A25, minacciando il casellante e fuggendo con i soldi della cassa automatica: circa ventimila euro. Un incubo per il dipendente originario di Manoppello che si è trovato da solo, nel cuore della notte, ad affrontare i tre malviventi armati e molto determinati.
Un tipo di rapina che per questo tratto di A25, a detta della polizia stradale di Pratola Peligna, non ha precedenti . Ed è forse è per questo che l’episodio agli addetti ai lavori, fa ancora più paura. Perché chi ha agito era ben preparato su quando e come muoversi e su come funzionava tutto il servizio, segno che aveva studiato e tenuto d’occhio i lavoratori, studiandone mosse e cambi di turno, ma anche percorsi, vie di fuga e potenziali ostacoli.
Non a caso, il gruppetto che si è materializzato a piedi, sicuramente con altri complici che li aspettavano con l’auto con cui sono poi fuggiti, è andato dritto contro le telecamere del casello autostradale distruggendole e mettendole fuori uso a colpi di bastone. Poi, non ha avuto dubbi: tra la pista automatica in uscita e quella manuale, dove c’era l’operatore all’interno, la banda ha scelto la cabina automatica, determinata a svuotarne la cassaforte all’interno. Cabina che a quell’ora, come da prassi, era chiusa a chiave, cosa che i banditi sapevano bene considerando che si sono presentati con il piede di porco, per forzare e scardinare la porta blindata. Tutto velocissimo, tutto in silenzio, sotto gli occhi attoniti e terrorizzati del casellantele tenuto sotto tiro da uno dei tre banditi. Nei suoi confronti non una parola, ma solo ordini dati a gesti e a brutto muso, di stare in silenzio e di non muoversi. Pochi minuti di vero terrore, con la cabina andata totalmente distrutta, con il sistema di videosorveglianza fatto a pezzi e loro, i banditi, che volevano il contenuto della cassaforte e quello hanno preso, prima di dileguarsi nel buio così come erano arrivati. Due cassette di sicurezza per un bottino che, secondo una prima stima, si aggirerebbe intorno ai ventimila euro: se è vero che la cassaforte custodiva i soldi dei pedaggi automatici dell’ultima settimana è anche vero, come fa notare chi al casello di Alanno-Scafa ci lavora quotidianamente, che si tratta di un casello con un volume di traffico non eccezionale.
Sul posto, subito dopo il colpo, allertati dal dipendente, sono arrivati immediatamente i poliziotti della stradale di Pratola Peligna diretti dal comandante Marcello Roselli. Sul posto, anche personale della polizia scientifica a caccia di impronte o tracce utili lasciate dai banditi. L’ipotesi è che si tratti di un gruppo ben organizzato, specializzato peraltro proprio in questo tipo di colpi.Le indagini sono coordinate dalla Procura di Pescara.
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