Rapina e pestaggio all’alba arrestati cinque giovani
Montesilvano, inseguono tre stranieri che raccolgono ferro e li aggrediscono con pugni e calci in un palazzo di via Finlandia. Fuga bloccata dai carabinieri
MONTESILVANO. Dopo una notte passata a bere e prima di tornare a casa, hanno deciso di fare l’ultima sosta intorno alle 5,30 sulla riviera di Montesilvano, all’incrocio con via Finlandia, proprio davanti al chiosco ambulante che vende arrosticini e panini fino all’alba. Una frenata brusca e tutti e 5, ubriachi, sono scesi dalla Bmw e hanno puntato dritto contro 3 romeni che, finita una notte di lavoro passata a caricare ferro vecchio, stavano mangiando e ridendo: calci, pugni, schiaffi. Un’aggressione lampo e uno dei romeni per fermare la banda della Bmw ha lasciato cadere sull’asfalto il portafogli con dentro 360 euro e il cellulare. Un modo per dire: prendete i soldi e andatevene. Ma non è bastato a fermare la furia dei 5: hanno continuato a picchiare rincorrendo i romeni fin sopra le scale di un palazzo vista mare. Poi, due ragazzi di Pescara che stavano bevendo una birra allo stesso chiosco hanno chiamato i carabinieri per denunciare quella rissa scoppiata dal niente. Il bilancio è di 5 arresti dopo un inseguimento per i reati di rapina aggravata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: 4 romeni sono rinchiusi nel carcere San Donato di Pescara, mentre una prostituta, sempre romena, è piantonata in ospedale. Per sfuggire ai carabinieri, la donna ha raccontato di essere incinta ma i medici hanno stabilito che non è così.
È stata un’alba ad alta tensione a Montesilvano perché, dopo la rissa a un passo dalla riviera con i residenti chiusi in casa anche dopo aver sentito gridare «aiuto, aiuto» dal romeno di 25 anni seguito e aggredito sulla scalinata che porta al primo piano, anche nella caserma di via Agostinone sono andati in scena attimi di panico: uno dei romeni arrestati si è tagliato la pancia con un accendino fatto a pezzi fino a lasciarsi sanguinare – la ferita, superficiale, è stata medicata in caserma dal personale del 118 – mentre la ragazza, che secondo i carabinieri è una prostituta, ha danneggiato l’auto di pattuglia prendendola a calci e tentando di sfondare il vetro. Un caos che non è bastato a evitare gli arresti per Vasilica Tiberiu Ciubotaru, 33 anni, Mihai Stanescu (35), Cosmin Emil Tautu (25), Toma Nicusor Ciulin (24) e Mihaela Ciulin (36).
È cominciato tutto verso le 5,30 quando i 3 romeni che si occupano della raccolta di ferro, anche loro con precedenti penali, si sono ritrovati nel mirino degli altri 5 stranieri. Le vittime dell’aggressione, in preda al panico, sono fuggite inseguite dalla banda: per scappare hanno scavalcato anche il recinto di un palazzo e uno di loro è si è rifugiato nel portone di un condominio trovato aperto. Ha chiesto aiuto e, nella corsa disperata, ha provato anche a suonare i citofoni ma nessuno gli ha aperto. Quando i 5 lo hanno bloccato sulle scale, è arrivato il pestaggio, oltre alla rapina di altri 80 euro. Botte in faccia, in testa, al collo e sulle braccia: ferite che, secondo i medici del 118 che l’hanno medicato in caserma, guariranno nel giro di 20 giorni.
Poi, l’arrivo dei carabinieri, guidati dal luogotenente Claudio Ciabattoni, che sono riusciti a fermare la fuga della banda della Bmw sbarrandole la strada.
Una volta portata in caserma anche la ragazza ha detto di sentirsi male perché incinta: è stata trasportata in ospedale e una visita ha escluso lo stato di gravidanza. La donna resta ricoverata, però, nel reparto di Ginecologia e piantonata per altri problemi fisici.
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