TRIBUNALE PER I MINORENNI
Rapinano coetaneo, due 15enni ai domiciliari
Bulli alla fermata del bus, la vittima è un tredicenne che poi racconta tutto ai genitori
LORETO APRUTINO. Si comportano da bulli e poi rapinano un adolescente di poco più giovane. Due ragazzi di 15 e 16 anni sono stati arrestati ieri, e assegnati ai domiciliari, in esecuzione di un provvedimento della procura del Tribunale per i minorenni dell'Aquila. I due giovanissimi indagati sono uno di Loreto Aprutino (Pescara) e l'altro di Cepagatti (Pescara). Secondo l'accusa, sarebbero responsabili di rapina aggravata in concorso ai danni di un ragazzo di 13 anni. I due, in base al resoconto fatto dai carabinieri della compagnia di Montesilvano, nel maggio scorso, scesi dall'autobus di linea alla fermata Cappuccini di Loreto Aprutino, si sono avvicinati a tre studenti minorenni che erano in attesa di salire sul pullman. Con prepotenza e attraverso soprusi, avrebbero preteso soldi e sigarette. A fronte del diniego ricevuto, i due ragazzi, hanno preso di mira il più piccolo e gli hanno strappato di dosso la sacca, nonostante questi avesse opposto resistenza, e si sono impossessati del portamonete trovato nella borsa. Le inutili suppliche della vittima di rientrare in possesso del suo portafoglio ha provocato la reazione dei due ragazzi che, con fare strafottente e prevaricatorio, hanno "consigliato" al malcapitato di non insistere ulteriormente, minacciandolo di spedirlo all'obitorio. Anziché desistere, gli hanno poi ordinato di consegnare anche la maglietta che stava indossando in quel momento perché avrebbero dovuto portarla a un loro amico coetaneo indicato come "quello che comanda tutta Pescara". Il sopraggiungere di un adulto che aveva assistito alla scena non ha scoraggiato l'atteggiamento intimidatorio dei due adolescenti, i quali, hanno intimato alla vittima di non raccontare l'episodio altrimenti lo avrebbero raggiunto a casa. Solo dopo qualche giorno di riflessione, il ragazzino ha raccontato il suo travaglio ai genitori che si sono subito rivolti ai carabinieri di Loreto. I militari in pochi giorni hanno ricostruito la vicenda segnalandola al procuratore della Repubblica dell'Aquila, Roberto Polella, che ha a sua volta chiesto e ottenuto dal giudice Cristina Tettamanti, del Tribunale per i Minorenni di L'Aquila, di firmare l'ordinanza di permanenza in casa dei due minori indagati.
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