Regione, ecco il via libera alla Nuova Pescara
Fusione tra la città adriatica, Montesilvano e Spoltore: serve solo l’ok del Consiglio La commissione bilancio dice sì anche al progetto di legge “L’Aquila Capoluogo”
PESCARA . Grande Pescara e L’Aquila Capoluogo arrivano in Consiglio regionale in piena “zona Cesarini”. Quella di oggi, infatti, potrebbe essere l’ultima seduta dell’assise dopo la delibera della Giunta per elezioni del Senato che ha dichiarato l’incompatibilità di Luciano D’Alfonso a ricoprire, in contemporanea, l’incarico di presidente e quello di senatore. Un iter che porterà alle elezioni per il rinnovo dei vertici regionali, che secondo D’Alfonso potrebbero tenersi a novembre o dicembre. Ieri, intanto, i due progetti di legge su L’Aquila Capoluogo e la Grande Pescara sono stati approvati all’unanimità in commissione Bilancio.
IL PD. «Sono soddisfatto», ha detto il consigliere dem Pierpaolo Pietrucci, primo firmatario del pdl che riguarda il capoluogo di regione, «perché si è dato seguito a quanto avevamo stabilito: i due progetti di legge hanno marciato in parallelo, e sono stati approvati all’unanimità nella stessa seduta della commissione bilancio. Ora manca l’ultimo miglio, l’approvazione del Consiglio regionale». Per Pietrucci, il percorso congiunto «dei due progetti di legge ha un significato decisivo, perché da un lato sulla Nuova Pescara sancisce l’esito di un percorso referendario, dall’altro dà all’Aquila maggiori e più incisivi strumenti per esercitare il suo ruolo di capoluogo: parlo di risorse aggiuntive e del coordinamento più stretto tra la Regione, il Comune capoluogo e i Comuni limitrofi al capoluogo di regione». Soddisfazione anche per il vice presidente del consiglio, Lucrezio Paolini, tra i componenti del comitato promotore del referendum sulla Nuova Pescara. «I cittadini», ha detto, «hanno voluto con oltre il 70% dei consensi la nascita di una nuova grande città che migliorerà la qualità dei servizi e consentirà un migliore sviluppo di tutto l’Abruzzo»
M5S. Soddisfatti, ma non troppo, i consiglieri del Movimento Cinque Stelle. «L’enorme ritardo con cui l’Abruzzo di D’Alfonso ha dato seguito alla volontà popolare sul referendum della Nuova Pescara, dell’ormai lontano 2014», dice Riccardo Mercante, «rimarrà impresso nella memoria degli abruzzesi. Così come rimarranno impressi i milioni di euro che questo ritardo ha fatto perdere alla nuova città metropolitana d’Abruzzo. Oggi (ieri, per chi legge, ndr), è finalmente arrivato il voto unanime della commissione sulla legge che istituisce la Nuova Pescara. Il M5S presentò la stessa legge a ottobre 2014, a soli 4 mesi dall’espressione del voto popolare».
CONFINDUSTRIA. Confindustria Chieti-Pescara saluta con favore l’approvazione del pdl sulla Nuova Pescara. «Finalmente», dice il direttore generale, Luigi Di Giosaffatte, «la politica ha dato un primo segnale importante nel rispetto della democrazia. Attendiamo però che il consiglio regionale approvi il testo definitivamente perché sarebbe troppo grande la responsabilità politica dei consiglieri che non voteranno questa Legge. Dovrebbero spiegare alla maggioranza dei cittadini che ha voluto, con il referendum del 2014, la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore come mai un progetto di tale importanza non è stato votato. Riteniamo che la Nuova Pescara possa costituire un esempio unico per dimensione della città, per efficienza e per riduzione dei costi delle Amministrazioni. L’intero Abruzzo avrebbe solo benefici da una fusione di tale portata per il solo fatto che la piattaforma logistica e produttiva del Centro Italia si porrebbe nell’unico asse che collega Nord-Sud ed Est-Ovest. Confindustria considera la costituzione della Nuova Pescara un punto di partenza per arrivare alla formazione di un’area metropolitana Chieti Pescara», conclude Di Giosaffatte, «vero asse strategico per l’economia e lo sviluppo dell’intera Regione».
FORZA ITALIA. A raffreddare gli animi ci pensa il consigliere di Fi, Lorenzo Sospiri. «La legge istitutiva della Nuova Pescara», dice, «è solo una norma manifesto, un atto quasi simbolico perché tutte le fasi applicative sono rimandate al futuro consiglio regionale che dovrà ragionare e coordinarsi con il sindaco di Spoltore Di Lorito e con i futuri sindaci di Pescara e Montesilvano, che saranno eletti nel 2019, per capire se la fusione sia realmente possibile o meno entro il primo gennaio 2024».
IL PD. «Sono soddisfatto», ha detto il consigliere dem Pierpaolo Pietrucci, primo firmatario del pdl che riguarda il capoluogo di regione, «perché si è dato seguito a quanto avevamo stabilito: i due progetti di legge hanno marciato in parallelo, e sono stati approvati all’unanimità nella stessa seduta della commissione bilancio. Ora manca l’ultimo miglio, l’approvazione del Consiglio regionale». Per Pietrucci, il percorso congiunto «dei due progetti di legge ha un significato decisivo, perché da un lato sulla Nuova Pescara sancisce l’esito di un percorso referendario, dall’altro dà all’Aquila maggiori e più incisivi strumenti per esercitare il suo ruolo di capoluogo: parlo di risorse aggiuntive e del coordinamento più stretto tra la Regione, il Comune capoluogo e i Comuni limitrofi al capoluogo di regione». Soddisfazione anche per il vice presidente del consiglio, Lucrezio Paolini, tra i componenti del comitato promotore del referendum sulla Nuova Pescara. «I cittadini», ha detto, «hanno voluto con oltre il 70% dei consensi la nascita di una nuova grande città che migliorerà la qualità dei servizi e consentirà un migliore sviluppo di tutto l’Abruzzo»
M5S. Soddisfatti, ma non troppo, i consiglieri del Movimento Cinque Stelle. «L’enorme ritardo con cui l’Abruzzo di D’Alfonso ha dato seguito alla volontà popolare sul referendum della Nuova Pescara, dell’ormai lontano 2014», dice Riccardo Mercante, «rimarrà impresso nella memoria degli abruzzesi. Così come rimarranno impressi i milioni di euro che questo ritardo ha fatto perdere alla nuova città metropolitana d’Abruzzo. Oggi (ieri, per chi legge, ndr), è finalmente arrivato il voto unanime della commissione sulla legge che istituisce la Nuova Pescara. Il M5S presentò la stessa legge a ottobre 2014, a soli 4 mesi dall’espressione del voto popolare».
CONFINDUSTRIA. Confindustria Chieti-Pescara saluta con favore l’approvazione del pdl sulla Nuova Pescara. «Finalmente», dice il direttore generale, Luigi Di Giosaffatte, «la politica ha dato un primo segnale importante nel rispetto della democrazia. Attendiamo però che il consiglio regionale approvi il testo definitivamente perché sarebbe troppo grande la responsabilità politica dei consiglieri che non voteranno questa Legge. Dovrebbero spiegare alla maggioranza dei cittadini che ha voluto, con il referendum del 2014, la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore come mai un progetto di tale importanza non è stato votato. Riteniamo che la Nuova Pescara possa costituire un esempio unico per dimensione della città, per efficienza e per riduzione dei costi delle Amministrazioni. L’intero Abruzzo avrebbe solo benefici da una fusione di tale portata per il solo fatto che la piattaforma logistica e produttiva del Centro Italia si porrebbe nell’unico asse che collega Nord-Sud ed Est-Ovest. Confindustria considera la costituzione della Nuova Pescara un punto di partenza per arrivare alla formazione di un’area metropolitana Chieti Pescara», conclude Di Giosaffatte, «vero asse strategico per l’economia e lo sviluppo dell’intera Regione».
FORZA ITALIA. A raffreddare gli animi ci pensa il consigliere di Fi, Lorenzo Sospiri. «La legge istitutiva della Nuova Pescara», dice, «è solo una norma manifesto, un atto quasi simbolico perché tutte le fasi applicative sono rimandate al futuro consiglio regionale che dovrà ragionare e coordinarsi con il sindaco di Spoltore Di Lorito e con i futuri sindaci di Pescara e Montesilvano, che saranno eletti nel 2019, per capire se la fusione sia realmente possibile o meno entro il primo gennaio 2024».